CONTINUA LO SCONTRO TRA PRATOLA INSIEME E L’AMMINISTRAZIONE DI NINO
Lo scontro tra Pratola Insieme e l’amministrazione Di Nino prosegue. Il gruppo consiliare di opposizione infatti insiste perché il sindaco giustifichi i diecimila euro destinati al Teatro comunale, “con una stagione a rischio per le conseguenze dell’esplosione del coronavirus, escludendo dal finanziamento altre destinazioni sociali e sanitarie più urgenti”. “Gentile sindaco, il gruppo Pratola Insieme glielo chiede nuovamente nella speranza, questa volta, di avere una risposta e non una serie, questa volta si, strampalata, di accuse – continua il gruppo – Ci spieghi inoltre come sia stato possibile passare repentinamente da “la partecipazione di un discreto pubblico” come recita la delibera di giunta relativamente all’associazione teatrale a “risultati che danno lustro a Pratola Peligna” come dichiara il sindaco nel suo comunicato odierno”. “Ci teniamo a ricordarle che il rinvio del termine di pagamento dell’acconto IMU è riconducibile ad una intenzione del Governo Centrale che ne ha dato facoltà ai sindaci, non di certo ad una azione del Sindaco di Pratola Peligna. Spiace toglierle anche il primato relativo al sostentamento dei centri estivi: altri sindaci lo avevano fatto da tempo – sottolinea Pratola Insieme – Inoltre forse è proprio il primo cittadino a comunicare scarsamente con gli uffici comunali, frequentati molto spesso e con esiti fruttuosi dalla rappresentanza del gruppo Pratola Insieme”. “Forse sarebbe il caso che verifichi anche i tempi di percorrenza dell’unico pulmino scolastico: i bambini sono costretti a restare sull’autobus ben 45 minuti per percorrere un tragitto che è di circa un chilometro o poco più” osservano i consiglieri di Pratola Insieme. “Se quello che abbiano fatto per lei significa fare brutte figure, allora sa che cosa le diciamo sindaco? Che continueremo a farle nel bene e nell’interesse dei cittadini di Pratola” concludono, invitando il sindaco ad un lungo silenzio, prendendo atto che la maggioranza invece è uscita dal suo consueto mutismo in aula consiliare.