MINACCE NEI CONFRONTI DELL’EX VINCITORE DEL GRANDE FRATELLO, ASSOLTO RESTAURATORE DI SULMONA

Aveva denunciato  per minaccia e detenzione abusiva di armi quello che doveva diventare suo suocero,  ma le prove portate in processo non sono state sufficienti a convincere il giudice. Così per l’imbianchino sulmonese Franco Bellei di 54 anni, è arrivata l’assoluzione da parte del giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, per insufficienza delle risultanze probatorie. Protagonista e presunta parte lesa l’ex vincitore del Grande Fratello 2010, Mauro Marin che in passato ha avuto una relazione con la figlia dell’imputato dalla quale ha avuto anche una bambina mai riconosciuta. Bellei è finito davanti al giudice con l’accusa di aver minacciato in modo grave l’ex gieffino, dicendogli che gli avrebbe sparato alla gambe e per aver detenuto un proiettile calibro 9 per 19 senza averne fatto denuncia all’autorità. Le indagini presero il via proprio dalla denuncia di Marin secondo il quale, proprio il comportamento dell’artigiano, sarebbe alla base della dolorosa fine del rapporto con la figlia Jessica. L’ex protagonista del Grande Fratello oggi 40 enne, nel 2018 si recò  dai  Carabinieri di Castelfranco Veneto dove risiede, per denunciare i presunti soprusi subiti e le intimidazioni. Ma nel corso del procedimento giudiziario l’imputazione delle minacce non ha trovato alcun riscontro come pure nulla si sa del famoso proiettile che Marin consegnò ai militari. La perquisizione domiciliare fatta dai carabinieri a carico di Bellei diede infatti esito negativo e non fu trovata nessuna arma, come invece avrebbe sostenuto Marin. Il 54 enne, difeso dall’avvocato Giovanni Passerini, è stato quindi assolto. Sempre nel 2018  Bellei presentò una contro denuncia a carico dell’ex fidanzato della figlia, per calunnia, per maltrattamenti verso la figlia. In particolare avrebbe denunciato  aggressioni fisiche e verbali oltre a una minaccia di morte nei suoi confronti, perché a detta di Bellei, Marin gli avrebbe mostrato un proiettile e gli avrebbe detto “sai che fine fai non ti ritrova nessuno”. L’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Sulmona è in programma per la prossima settimana. Insomma la storia non è finita qui.