NEROSTELLATI: NEGATO PER OGGI A MARTORELLA IL RICORDO DEL NONNO, STORICO CAPITANO MORTO IN GUERRA
di Domenico Verlingieri
Dieci minuti di gara ufficiale con i Nerostellati per onorare Antonio Di Giulio, uno dei più bravi giocatori della storia del Pratola Calcio. La promessa era stata fatta al nipote Antonio Martorella, ex calciatore del Pescara con legame di parentela a Pratola Peligna per conto della madre, che era stato contattato dalla società per giocare in onore del nonno i primi 10 minuti della gara di Coppa Italia di oggi contro L’Aquila. A confermarlo è lo stesso Martorella che riferisce di essere stato chiamato dal presidente Silvio Formichetti per procedere al tesseramento. “Sono rimasto entusiasta – afferma Martorella – di questa iniziativa ed ho provveduto subito ad effettuare le visite di idoneità agonistica. Nella giornata di lunedì ho inviato la documentazione per il tesseramento al segretario dei Nerostellati”. Tutto sembrava ben organizzato ma alla vigilia della gara di “esordio” con la squadra di Pratola Peligna il presidente Formichetti ha comunicato a Martorella che non si sarebbe fatto più nulla per espressa volontà dell’allenatore Alberto Bernardi, anch’egli ex calciatore professionista del Castel di Sangro dei miracoli balzato agli onori della cronaca per aver realizzato nel ’98 un gol contro l’Inter in Coppa Italia. L’occasione del match di oggi, con il vantaggio di 3-0 per L’Aquila, sembrava l’occasione giusta per celebrare Antonio Di Giulio ma Bernardi ha replicato che “non si può falsare questa competizione. I giochi non sono ancora fatti perché di mezzo c’è la qualificazione. In campionato non ci sarà nessun problema a far giocare 5 minuti a Martorella ma solo dopo la salvezza matematica e non adesso. Ci sono tempi e modi per fare le cose e dobbiamo rispettare la Coppa Italia”. Il popolo pratolano, tra loro molti ex calciatori, si stava preparando con entusiasmo a questa partita celebrativa per onorare Antonio Di Giulio, storico capitano del Pratola alla fine degli anni ’30 morto giovanissimo in guerra in Grecia nel 1941, ma il tutto è stato rinviato a data da destinarsi. L’inconveniente non sarebbe successo se si fossero concertati prima allenatore e società. “Sono stato prima chiamato – conclude Martorella – e poi ho dovuto accettare questa decisione. Sarebbe stata contenta anche mia madre ma devo purtroppo rimandare”.