IL DIARIO DI SOLIMO: 1°OTTOBRE 1905, ADDIO AI POZZI

L’acqua, finalmente, cominciò a fluire nelle condotte cittadine, a sgorgare dai rubinetti e dai cannelli delle fontane pubbliche; acqua limpida e fresca, acqua sempre disponibile: fu l’atto che sancì la fine dei pozzi e segnò l’inizio di una nuova era, la nascita della “modernità”. Così la cronaca del quindicinale
l’Araldo del 1° ottobre 1901: «terminata la commemorazione del 20 settembre, il numeroso pubblico si riversò nella gran Piazza Garibaldi, dove giunsero poco dopo le autorità che presero posto su di un palco all’uopo costruito, di rimpetto alla fontana monumentale. Il sindaco Barone Tabassi lesse un forbito discorso, esponendo quanto si è fatto finora dalle varie amministrazioni pel benessere e pel decoro della città ed esortando gli uomini di buon volere a proseguire in questa opera di civiltà che farà di Solmona il centro degli Abruzzi, unendosi in un nodo fraterno che ripari alla turpe scena delle discordie passate. Accennò anche alla prossima soluzione del problema dei locali scolastici e chiuse invitando gli intervenuti a gridare “Viva il Re”. Una salva d’applausi e di evviva coprì la ultime parole del patriottico discorso – Intanto fu data l’acqua alla fontana che sparve sotto l’artistico intrecciarsi dei suoi 250 zampilli, suscitando l’universale ammirazione – Uno sparo ben nutrito, il suono della marcia reale ed un lungo applauso salutarono l’imponente spettacolo. La lieta cerimonia, rallegrata da uno splendido sole autunnale, iniziata alle 11,30, ebbe termine a mezzogiorno. (…) Alle 19 ebbe luogo nel cortile della posta l’annunziato banchetto popolare di 270 posti. (…) Pei dilettanti di gastronomia ecco il menu: zuppa Pesce con salsa alla maionese Piatto d’entrata con verdura. Vitello arrosto con contorno. Frutta Dolce gelato. Vini: Nostrano da pasto. Spumante».