IN ABRUZZO AVANZA L’ESERCITO DEI LAVORATORI IN NERO
Anche in Abruzzo avanza l’esercito dei lavoratori in nero. Infatti sono già più di 80mila i lavoratori non regolari, con un tasso che si attesta al 15,4%, al di sopra della media nazionale che è al 13% .Secondo le previsioni dell’Istat, entro la fine di quest’anno circa 3 milioni e mezzo di persone rischiano di perdere il posto di lavoro. Lo rileva la Cgia segnalando che una parte di questi esuberi verrà di sicuro “assorbita” dall’economia sommersa. In Italia ci sono 3 milioni e 300mila occupati in nero (38% nelle regioni del Sud) e, producono 78,7 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso. A fronte di poco più di 1.253.000 occupati irregolari (38% del totale nazionale), nel Sud il valore aggiunto generato dall’economia sommersa è di oltre 26 miliardi di euro (34% dato nazionale). La realtà meno investita dal fenomeno è il Nordest: il valore aggiunto prodotto dal sommerso è di 14,8 miliardi. Oltre 3,3 mln di lavoratori irregolari, costituiti prevalentemente da dipendenti che fanno il secondo/terzo lavoro, da cassaintegrati o pensionati che ‘arrotondano’ o da disoccupati che in attesa di rientrare nel mercato del lavoro sopravvivono grazie a un’attività irregolare. Dall’ultima stima Istat all’1 gennaio 2018, in Calabria gli irregolari erano il 21,6% (136.400), in Campania il 19,8% (370.900), in Sicilia il 19,4% (296.300), in Puglia il 16,6% (229.200) e nel Lazio il 15,9% (428.200). La media nazionale è dei 13,1%.Diverso invece al Nordest. Se in Emilia Romagna gli irregolari erano il 10,1% (216.200), in Valle d’Aosta il 9,3% (5.700), in Veneto il 9,1% (206.400) e nella Provincia autonoma di Bolzano il 9% (26.400). Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nei primi 6 mesi 2020 la produzione delle costruzioni ha segnato -24,2% (dato riferito ai primi 5 mesi); ordinativi industria -20,9%; export beni e servizi -20,4%; fatturato industria -19%; produzione industriale.-18,3%; fatturato dei servizi.-16,9%; investimenti -14,7%; consumi delle famiglie.-11,9%; Pil -11,7%; commercio al dettaglio -8,8