SEQUESTRO CONSERVATIVO FINO A 250MILA EURO A CARICO DELL’AGGRESSORE DELL’AVVOCATO COLAIACOVO
Il Tribunale civile di Sulmona ha autorizzato il sequestro conservativo fino all’ammontare di 250mila euro nei confronti di Bruno Ranalli, il settantacinquenne residente a Bugnara, in vista del risarcimento che sarà dovuto per l’aggressione compiuta il 27 giugno scorso. Il giudice estensore del provvedimento, Daniele Sodani, ha ritenuto che “dell’aggressione, come anche delle sue cruente modalità, vi è riscontro dalla documentazione allegata, ivi compresa l’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip Giuseppe Ferruccio”. Il giudice, inoltre, nell’ordinanza pone in evidenza lo “sconsiderato gesto posto in essere ai danni del ricorrente” e l’”acrimonia nei suoi confronti quindi palesata, traducibile sul piano civilistico in condotte di inadempimento ed elusive del credito risarcitorio sorto in capo all’avvocato ricorrente”; a tal riguardo “le lesioni patite dal ricorrente, sulla scorta della documentazione sanitaria e delle relazioni mediche di parte, rendono plausibile una rilevante liquidazione del danno non patrimoniale, come anche del danno patrimoniale sulla scorta del volume di redditi dichiarati dall’attività professionale”. La prossima udienza della causa cautelare si terrà il 7 ottobre. Al riguardo del provvedimento di modifica della misura degli arresti domiciliari, che qualcuno si è peritato di diffondere presso i mezzi di informazione come se fosse un elemento di attenuazione delle responsabilità del Ranalli, il Tribunale del Riesame dell’Aquila lo ha modificato solo perché il figlio del Ranalli si è detto disponibile ad accogliere il padre nella sua abitazione di San Cesareo in provincia di Roma, dove è stato stabilito l’obbligo di dimora. Per il resto, i giudici dell’Aquila hanno ritenuto che “Il fatto contestato è obiettivamente grave e denota di per sé un’indole aggressiva e priva di freni inibitori, che induce, quanto al riscontro della sussistenza delle esigenze cautelari, a ritenere irrilevante l’assenza di precedenti penali o l’età avanzata dell’indagato” ed hanno ravvisato l’ “intento di vendetta” del Ranalli per aver l’avvocato Vincenzo Colaiacovo ottenuto “in via giurisdizionale la tutela di un proprio diritto”. Molto rilevante è anche la circostanza che il Riesame non ha assegnato “alcun rilievo alle precarie condizioni di salute documentate dal Ranalli (che soffre di insufficienza respiratoria e di una cardiopatia valvolare aortica)” e questo “in quanto tali patologie in precedenza non hanno impedito all’indagato di perpetrare una violenta aggressione, di modo che non può ritenersi che il pericolo di commissione di ulteriori delitti contro la persona sia insussistente”. Intanto Colaiacovo ha consegnato nelle mani del parroco e presidente del “Comitato Pro Opera Francisci” l’importo di 4.500 euro al quale il Tribunale di Sulmona ha condannato il Ranalli nella precedente causa civile; come riportato già nella citazione introduttiva, la somma sarà devoluta per il restauro della facciata della chiesa di San Francesco della Scarpa.