NARDELLA (UIL): OSPEDALE, NO A ZONA GRIGIA PER ATTESA TEST COVID VICINO AL REPARTINO PER DETENUTI
“Si parla molto di una possibile apertura di una zona grigia deputata al ricovero di pazienti in attesa di essere sottoposti a tamponi presso il reparto altrimenti riservato alla lungodegenza. Nel farlo però si omette colpevolmente di considerare che proprio in quel reparto insiste il repartino detentivo che da molto tempo oramai si chiede di attivare”. E’ duro Mauro Nardella, segretario generale territoriale UIL PA polizia penitenziaria, che da anni si batte per offrire al carcere di Sulmona un luogo sicuro dove ricoverare mafiosi, camorristi, ndranghetisti ed altri detenuti di rango. “Portare avanti un simile progetto e sul quale,per rispetto della categoria sanitaria non voglio metterci nessun veto, equivale a dire azzerare completamente le possibilità di aprire finalmente ad un discorso di maggiore sicurezza e quindi potersi riparare nelle due stanze blindate riservate ai più pericolosi detenuti d’Italia – spiega Nardella – Il carcere come tutti sanno è un luogo particolare ed estremamente ermetico dal punto di vista sociale. L’importazione eventuale di casi legati a covid-19 rischierebbe di far saltare, così come avvenuto in realtà quali Modena e Foggia solo per fare due esempi, delicatissimi schemi. Credere quindi di far stazionare detenuti e personale di polizia penitenziaria, qualora fosse nel frattempo aperto il repartino detentivo, in un ambiente dove insiste un naturale punto interrogativo circa la possibilità di venire in contatto e per gli ovvi motivi con il morbo del terzo millennio, rappresenterebbe un azzardo oltre che un’utopia in termini di salvaguardia della salute dei detenuti e degli agenti”. “Qualora dovesse passare questa linea di condotta mi sentirò in dovere di chiedere immediatamente- conclude Nardella- la sospensione di tutti i ricoveri dei detenuti provenienti dal carcere di massima sicurezza di Sulmona e il loro dirottamento in strutture più sicure”.