IN ABRUZZO NIENTE MONDIALI DI CICLISMO, ASSEGNATI A IMOLA
di Domenico Verlingieri
Svanisce il sogno dell’Abruzzo di ospitare i mondiali di ciclismo su strada. A spuntarla è stata Imola che ospiterà la competizione dal 24 al 27 settembre. Il presidente della Regione Marco Marsilio e l’assessore allo sport Guido Liris avevano cantato vittoria troppo presto sostenendo di avere grosse possibilità ed un’offerta migliore stimabile ad oltre 1,5 milioni di euro. Alla fine le candidature rimaste sul tavolo sono state due: quella emiliano romagnola e l’altra non l’Abruzzo ma il dipartimento francese dell’Alta Saona. La decisione, presa nella notte dall’Unione ciclistica internazionale, premia la tempestività politica del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Boccaccini che fa rimanere al palo il suo collega dell’Abruzzo. Niente mondiali dunque nel tragitto della Val Vibrata che sarà comunque pronto ad ospitare il Giro d’Italia nella tappa del 13 ottobre Lanciano-Tortoreto, preceduta da quella del giorno 11 con partenza da San Salvo e arrivo a Roccaraso. “Complimenti e auguri a Imola – ha affermato Marsilio – e siamo orgogliosi di aver lottato fino all’ultimo. La candidatura abruzzese di Alba Adriatica e della Val Vibrata ha conteso fino alla fine alla città di Imola la designazione per i mondiali 2020 di ciclismo. Sapevamo che la città di Imola partiva favorita e che davanti a noi c’erano le candidature della Toscana e di Varese, che solo negli ultimi giorni ha ritirato la proposta. Abbiamo recuperato terreno e conteso fino all’ultimo la designazione, dimostrando credibilità, forza e fascino del circuito e dell’organizzazione abruzzese. Dalla Federazione ciclistica internazionale e dal Coni abbiamo ricevuto i complimenti per la qualità della proposta e la capacità di metterla in campo in pochi giorni. Sono tutti elementi che consentiranno all’Abruzzo di poter ambire ad ospitare e promuovere in un prossimo futuro importanti eventi nazionali e internazionali legati alle due ruote. Ringrazio il comitato promotore, gli sponsor che si erano generosamente offerti, la giunta e il consiglio regionale che con entusiasmo avevano collaborato e sostenuto questa proposta. Seppure dispiaciuti per il sogno sfumato, usciamo da questa esperienza con la consapevolezza che l’Abruzzo è in grado di ambire ad ospitare eventi del massimo livello”.