IL VICESINDACO BIANCO SCRIVE ALLA REGIONE: SALVATE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SULMONESI E PELIGNE

 “Scongiurare il rischio di penalizzare e danneggiare fortemente le piccole e medie imprese di Sulmona e del territorio, intervenendo tempestivamente sulle criticità emerse nell’applicazione della legge regionale 10 del 2020 relativa al contributo a fondo perduto”. E’ quanto ha chiesto il vicesindaco con delega alle Attività Produttive Marina Bianco in una nota inviata oggi all’assessore regionale Mauro Febbo, specificando che “la Regione deve adeguare la definizione delle imprese in difficoltà al 31 dicembre scorso, come individuate da comunicazione della Commissione UE, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, nonchè Circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 22 del 21 luglio scorso che recepisce le informazioni fornite dalla Commissione UE che hanno apportato una modifica sostanziale e di vantaggio per le imprese di minori dimensioni. La legge regionale si ferma alle Circolari Agenzia Entrate di Giugno”. Continua il vicesindaco: “In un momento sociale ed economico così difficile, come quello che stiamo attraversando, dopo una grave pandemia, per le piccole e medie imprese del nostro territorio, che spesso sono costituite su una ristretta base familiare, è importante che si conceda una  possibilità, sempre nel rispetto delle regole. In questi giorni molti professionisti e imprese del territorio hanno segnalato una serie di problematiche riguardo le modalità di presentazione delle richieste, il cambio di modulistica per ben due volte, doppi adempimenti, discrasie fra la Legge e Avviso pubblico, mancanza di una chiara guida operativa  e relative istruzioni, considerato anche la mole dei dati richiesti. Ritengo che non sia sufficiente potersi attenere alle risposte fornite dalle faq,  spesso in contrasto con norme e circolari di rango superiore. Ritengo opportuna una comunicazione  tempestiva entro i termini di scadenza dell’Avviso Pubblico con mezzi idonei affinchè la Regione Abruzzo si uniformi tanto alla Circolare Comunitaria quanto a quella dell’Agenzia delle Entrate. Questo al fine di poter  far accedere  le imprese di più piccole dimensioni che sono quelle con maggiori difficoltà e sempre nel rispetto delle regole”.