BIBLIOTECA S.FRANCESCO DI PAOLA, UN TESORO NASCOSTO CON OLTRE 7MILA VOLUMI (video)
di Lorenzo Marsicola
“Sarebbe indispensabile per una città come Sulmona avere una biblioteca funzionante e aperta a tutti i cittadini, un luogo in cui recarsi per leggere, conoscere, stare a stretto contatto con la cultura e appagare la propria curiosità intellettuale”. Queste sono le parole di Padre Emilio Cucchiella, cappellano dell’ospedale e responsabile della Biblioteca di San Francesco di Paola, un piccolo gioiello, un vero e proprio tesoro nascosto all’interno del convento. “Nei secoli scorsi – ricorda Padre Emilio – i monaci e i frati preferivano togliersi il cibo dalla bocca pur di acquistare libri e volumi e nutrirsi di cultura, ed è questo il motivo per cui molti conventi e monasteri possiedono un vasto patrimonio librario”. La biblioteca occupa due intere stanze del convento, in una trovano posto oltre 1.500 libri dell’ultimo secolo, di uso più immediato e quotidiano tra i quali raccolte enciclopediche, testi storico-filosofici e sacri. L’altra sala, invece, è dedicata al repertorio più antico, in cui sono custoditi un numero di volumi che oscilla tra i 5.000 e 6.000 compresi centinaia di pergamenacei ottimamente conservati, di varia datazione, dal ‘500 agli inizi del ‘900, per la maggior parte di argomento teologico, storico, filosofico e scientifico, oltre che, chiaramente, testi sacri e scritti in latino utilizzati fino al secolo scorso per celebrare le funzioni liturgiche. A questi poi si aggiungono i libri di cui ogni frate dispone nella propria personale biblioteca. Un repertorio librario dal valore storico, artistico e letterario inestimabile e lo stesso Padre Emilio non esclude la possibilità di scoprire, all’interno della biblioteca, testi od opere andate perdute da diverso tempo. “I volumi sono per la gran parte catalogati – continua Padre Emilio – grazie al lavoro svolto decine di anni fa da frati e studenti. Ad oggi la biblioteca è aperta solo per i frati ma anche a persone esterne, qualora dovessero averne necessità”. Padre Emilio, sottolinea poi, con la passione che lo contraddistingue, l’importanza di avere una biblioteca funzionante in città. “Siamo impoveriti da questo punto di vista. Sulmona ha alle spalle una tradizione libraria invidiabile e in ogni angolo della città è possibile respirare la cultura, non è accettabile che la città stia a guardare per undici anni la biblioteca comunale chiusa e tutti i suoi beni e le sue enormi risorse librarie immobili”. A queste considerazioni, Padre Emilio aggiunge una proposta pensando soprattutto alle generazioni più giovani. “Manca a Sulmona una visione panoramica del repertorio librario custodito nelle biblioteche della città, non solo pubbliche, ma anche private, alcune delle quali sono di gran pregio. Non sarebbe una cattiva idea la realizzazione di una mappatura del patrimonio culturale sulmonese con cui orientarsi tra i volumi custoditi in città, da sempre legata a doppio filo con la cultura”. “Sarebbe, in realtà, di importanza unica per le nuove generazioni, un luogo di cultura vera e tangibile come una biblioteca, solo così è possibile riaccendere il fuoco della curiosità tra i più giovani verso l’arte, la filosofia, la teologia, la scienza e, soprattutto, verso i libri”.