DIARIO DI SOLIMO: 28 LUGLIO 1888, “SIGNORI IN CARROZZA, SI PARTE”

“Signori in carrozza, si parte”. Con questa frase, un classico del gergo ferroviario, il capostazione invitò gli ospiti a prendere posto sul treno speciale che alle 6 di mattina del 28 luglio 1888 si mosse da Roma alla volta di Tivoli; dopo il rinfresco offerto dal Comune, il convoglio riprese la marcia per Avezzano dove, alle 12,30, fu servita una sontuosa colazione; infine, nel tardo pomeriggio il treno fece tappa nella città di Ovidio per il pranzo di gala, con i brindisi di rito e i discorsi ufficiali che conclusero la giornata inaugurale della nuova tratta ferroviaria Roma-Sulmona: 177 chilometri di tracciato, con 36 stazioni, 39 gallerie (per quasi 20 Km.), 7 ponti e 44 viadotti per un costo complessivo di 68 milioni di lire e quattro anni di lavori. Ora Sulmona era più vicina alla capitale e Roma poteva finalmente guardare all’Adriatico e all’Umbria grazie ad altre due tratte di collegamento, la sulmona-Pescara (costruita nel 1872) e la Sulmona-Aquila-Terni, con il primo segmento realizzato nel 1875, il secondo nel 1883. I tempi di percorrenza, però, erano tutt’altro che agevoli: era possibile raggiungere Roma in 7 ore e mezza, con l’accelerato, e addirittura in 8 ore con l’omnibus. In media due ore di viaggio, invece, per Aquila e per Castellammare.