“SUL CAMMINO DI SAN MICHELE SULMONA E’ LA CITTA’ PIU’ BELLA CHE HO INCONTRATO”
Annalisa Civitareale
Ci sono passione ed emozione nella voce che racconta il suo cammino, partito il 7 luglio da Rieti e che si concluderà domenica, con l’arrivo alla grotta di San Michele Arcangelo sul Gargano. Valentina Lo Surdo, conduttrice radiotelevisiva, musicista e giornalista musicale, dal 2017, per tre, quattro mesi all’anno, smette tacchi e abiti da presentatrice, per attraversare l’Italia “minore” a piedi. Parliamo, tra una valle e l’altra e la possibilità di trovare un po’ di campo, e mi racconta questo cammino “con le ali ai piedi” legato al culto di San Michele, ideato da Angela Seracchioli. La presentatrice lo definisce anche “il cammino che non ti aspetti”. Per la sua bellezza, per i suoi paesaggi, per i suoi prodotti ”e per l’ospitalità della gente”. Un cammino in 25 tappe che ha avuto il suo centro nel passaggio a Sulmona, qualche giorno fa. Una tappa raccontata dalla giornalista sulla sua pagina Facebook, ma anche sulle pagine di Marcopolo, dove il reportage su Sulmona ha superato le 1400 condivisioni in meno di 24 ore (https://www.marcopolo.tv/cammino-con-le-ali-ai-piedi-da-sul…). “Sulmona è una delle mie città preferite del Centro-Sud”, racconta, “città antica, storica. A Sulmona sono legata anche per ragioni musicali: da circa un decennio presento il Premio di canto lirico “Maria Caniglia” e mi affascina che di qui passi anche questo cammino micaelico che sto percorrendo, un cammino ancor più antico di quello lungo la via Francigena e di quello di Santiago de Compostela”. Valentina Lo Surdo, nel suo passaggio in città, ha incontrato anche i rappresentanti della DMC “Terre d’amore”, con il presidente Fabio Pingue Spinosa, Anna Berghella e Gaetano Di Bacco. “A loro ho detto che vorrei portare qui a Sulmona, ad ottobre, un’assemblea di tutti sindaci dei comuni attraversati lungo questo cammino”. Del suo passaggio in Valle Peligna e Valle Subequana, oltre che nell’Alto Sangro, Valentina ricorda Castelvecchio Subequo con la più antica catacomba d’Abruzzo e la reliquia di San Francesco d’Assisi, l’eremo di San Venanzio a Raiano e Pescoccostanzo con il bosco di Sant’Antonio. Il racconto potrebbe continuare a lungo, perché questo cammino, che forse ancora in pochi conoscono, “ma che i grandi camminatori definiscono tra i più belli, se non il più bello d’Italia” è un percorso che, dalla Valle del Salto fino all’arrivo in Puglia, parla della storia della penisola e dei popoli preromanici, della conquista romana e della rivolta sociale per il diritto di cittadinanza, della “nascita” dell’Italia. “Dopo essermi dedicata per molti anni ai grandi cammini del mondo, ho riscoperto i cammini in Italia, sui quali anche il ministro Franceschini sta puntando molto. In questo momento così delicato, questo tipo di turismo lento, di prossimità può essere davvero un’importante risorsa”. Di certo Valentina tornerà a scoprire ancora una parte del territorio peligno. “Amo le vostre montagne” conclude, “e tornerò per visitare l’eremo di Celestino V che non ho ancora avuto modo di visitare. Ora zaino in spalla: mettiamoci in cammino: si tratta di un ritorno al passato che è anche proiettarsi verso il futuro”.