PERSE LA VITA IN INCIDENTE A COCULLO, GIP DISPONE PERIZIA SU TRAGEDIA MOTOCICLISTA MARSICANO
Sarà fatta piena luce sul tragico incidente che il 5 luglio scorso, in territorio di Cocullo, è costato la vita al motociclista Patrizio De Blasis, 36 anni, di Civitella Roveto. Accogliendo la richiesta dei familiari, assistiti dall’avvocato Donatella D’Onofrio, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, ha disposto di procedere con incidente probatorio ad una perizia cinematica che dovrà stabilire la dinamica, le cause e le responsabilità del sinistro nell’ambito del procedimento penale per omicidio stradale a carico dell’automobilista coinvolto nello scontro, D. N., 32 anni, di Chieti. A tale scopo il giudice ha nominato come consulente tecnico d’ufficio il geometra Cristiano Ruggeri, uno dei massimi esperti di ricostruzione dei sinistri stradali e che da anni svolge attività peritali per i tribunali e le procure abruzzesi. L’incarico sarà formalmente conferito il 9 settembre prossimo. Alla perizia parteciperà anche, come consulente di parte per i congiunti di De Blasis, l’ingegnere Gianluca Penta messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui il padre, la madre e i tre fratelli del giovane geometra si sono affidati, per il tramite del consulente personale Mario Masciovecchio, per essere assistiti e ottenere verità e giustizia. Il terribile schianto avvenne la mattina del 5 luglio lungo la strada provinciale 60. Per cause al vaglio dei carabinieri di Sulmona, intervenuti sul posto, e ora anche del Ctu del Tribunale, in un tratto caratterizzato da svariate curve la moto Aprilia Shiver della vittima e la Suzuki Ignis condotta dal trentaduenne chietino, che procedeva nella direzione opposta, si sono scontrate frontalmente: un impatto tremendo che non ha lasciato scampo a Patrizio De Blasis, deceduto praticamente sul colpo per i gravissimi politraumi riportati, come ha confermato l’autopsia affidata al medico legale, Cristian D’Ovidio, dal Pubblico Ministero della Procura di Avezzano, Elisabetta Labanti, titolare dell’inchiesta. Il sostituto procuratore ha subito aperto un procedimento penale per il reato di omicidio stradale indagando l’automobilista al quale si imputa di aver cagionato la morte del centauro “per negligenza, imprudenza e imperizia”, si legge nel provvedimento con cui il Gip ordina la perizia cinematica, “e per colpa specifica consistita nella violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale”.