NO SNAM, GLI AMBIENTALISTI: LA POLITICA SI MUOVA, MANIFESTIAMO SOTTO I PALAZZI DEL POTERE
“Contro centrale e gasdotto Snam non resta che la lotta, democratica e nonviolenta: i partiti e i nostri rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, organizzino delle manifestazioni a Roma, sotto i palazzi del potere. Noi siamo pronti”. A dichiararlo è il coordinamento No Hub del Gas secondo il quale “la politica è la grande assente della vicenda Snam”. “Da lungo tempo stiamo sollecitando i nostri rappresentanti istituzionali ad adoperarsi per avere incontri con i Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico per poter portare ai massimi livelli le sacrosante ragioni del nostro territorio ma la risposta è sempre la stessa : “vedremo, faremo… vedremo, faremo” sostengono gli ambientalisti. “Francamente siamo stufi dei comunicati stampa di solidarietà che non servono a niente se non a mettersi qualche finta medaglia. Così come siamo stufi di sentirci dire che si è fatto il proprio dovere perché sono stati presentati ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Ci mancherebbe che non fosse così, dopo tutte le delibere di contrarietà votate alla unanimità! – sottolinea il coordinamento – Le due sentenze del Consiglio di Stato sono uno schiaffo ai diritti di un intero territorio. Che senso ha dire che ”la sovranità appartiene al popolo” quando ciò che il popolo ha deciso, attraverso tutti i propri rappresentanti ad ogni livello (Comuni, Provincia, Regione, Parlamento) non conta nulla? Che la centrale e il metanodotto non servono assolutamente a niente se non a far fare soldi alla Snam lo sanno ormai anche le pietre. Altro che “opere strategiche”. Il gas non ha futuro, e lo sanno bene le grandi multinazionali del settore che si stanno attrezzando per riconvertirsi verso altre fonti energetiche come l’idrogeno”. “E’ di questi giorni la notizia che Gazprom, il colosso energetico russo e maggior fornitore di gas all’Unione Europea, è in profondo rosso. Nel primo trimestre di quest’anno ha perso 1,4 miliardi di euro, e il coronavirus c’entra poco – ricordano i No Snam – Il fatto è che il gas si consuma sempre di meno e questa, ormai, è una tendenza irreversibile. Tutte queste cose le sanno bene la Snam e i governanti che gli reggono il sacco. Il guadagno non è tanto nella rivendita del gas ma nell’intascare i soldi per la costruzione delle opere. Tanto le pagano l’Europa e noi cittadini attraverso la bolletta energetica. Nel nostro caso parliamo di 1.596 milioni di euro: 1.406 per la Linea Adriatica ( da Sulmona a Minerbio) e 190 per la centrale di Sulmona”.
Teroni incapaci, non sapete fare un cazzo nella vita e pretendete di comandare, sapete solo proibire, questa e’ la vostra mentalita’ la stessa dei sindacati parassiti che succhiano il sangue ai lavoratori ricevendo stipendi fa favola, andate tutti in africa a sperimentare le vostre idee di merda
Vorrei approfittare di questa occasione, non per polemizzare con tante affermazioni ripetitive contro il progettato metanodotto ed annessa centrale di compressione, ma per dare atto che finalmente ho letto un riferimento all’energia alternativa che può essere costituita dall’idrogeno (H). Tanto per cercare di far capire che è interesse di questa società applicarsi in realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento dell’ambiente. Forse molti ignorano che nel giugno del 2020, poco più di un mese fa quindi, la Snam ha sottoscritto un accordo col costruttore di treni, la francese Alstom, un accordo di collaborazione quinquennale per sviluppare i treni a idrogeno in Italia. Questi treni, completamente privi di emissioni, sono silenziosi ed emettono solo vapore acqueo e acqua di condensa. Dopo una prima fase dedicata agli studi di fattibilità che si concluderà in autunno, l’obiettivo è di realizzare, già all’inizio del 2021, progetti di mobilità ferroviaria comprensivi sia dei treni alimentati a idrogeno, sia dell’infrastruttura tecnologica necessaria all’approvvigionamento, oltre che dei servizi, di gestione e manutenzione dei mezzi. Le locomotive oggi funzionanti a gasolio nelle tratte ferroviarie non elettrificate, potranno essere riconvertite in motori ad idrogeno. Questi treni sono già stati sperimentati in Germania ed in parte attivi in Svizzera. Non mi sorprenderei se a qualche amico ambientalista o politico locale, cominciasse a farci un pensiero sopra.