17 LUGLIO 1423, LA REGINA GIOVANNA CONCEDE IL PREMIO FEDELTA’ ALLA CORONA
IIL DIARIO DI SOLIMO – Sulmona 17 luglio 1423 – Come segno di riconoscenza della sua fedeltà alla corona, la regina Giovanna assegnò al nobile Niccolò Quatrario le prestigiosissime cariche di Presidente della Regia Camera della Sommaria e di Commissario alla Giustizia e alla Guerra negli Abruzzi «colla piena potestà di procedere in tutti i luoghi che erano deviati dalla sua Reale Ubbidienza, e di ridurli alla di lei fedeltà, con accordare Indulto, e dare qualunque provvidenza, ch’egli volesse, e colla libertà di esiggere, di rilasciare i pesi fiscali, e di commettere l’osservanza ai Prelati delle Chiese, ai Conti, ed ai Baroni». La Regia Camera della Sommaria fu rifondata da Alfonso V d’Aragona che, nell’ambito della sua riforma dell’ordinamento giudiziario, unificò due organi separati, la Magna Curia (la Corte dei maestri Razionali) e la
Summaria audentia rationum (Camera dei Conti). La Regia Camera della Sommaria era organo amministrativo, giurisdizionale e consultivo del regno di Napoli deputato a esaminare i conti del Regio Tesoro, dei ricevitori provinciali e di tutti gli altri funzionari cui era affidato il denaro pubblico, i rendiconti dei pubblici amministratori e i conti delle imposizioni fiscali delle universitates. Nei fatti, tutelava le universites dagli abusi dei baroni e dei governatori,gli emissari regali nelle città che godevano del privilegio dell’autonomia amministrativa. Re Ferrante (Ferdinando I di Napoli) proclamò la Regia Camera Tribunale Supremo, con competenza a giudicare in materia fiscale. Nel 1807, dopo più di tre secoli di attività, la Regia Camera della Sommaria cedette il passo alla regia Corte dei Conti per volere di Giuseppe Bonaparte. Il nuovo organismo, che raccoglieva l’eredità dell’antico tribunale, gli subentrò di diritto anche nel controllo dell’archivio documentario.