“SHERLOCK E GABRIELE”, IL NUOVO ROMANZO DEL SULMONESE PAOLO CARRETTA
“Ho voluto riscrivere ex novo il mio primo romanzo, mutando il titolo del libro, perché finalmente Watson, dopo una serata al pub, si è lasciato andare, abbandonando la propria reticenza su certi comportamenti poco commendevoli, tenuti nel capoluogo peligno da lui e da Sherlock Holmes nel 1915. Chiaredizioni mi ha assecondato e, grazie anche a nuove acquisizioni, presento ora “Sherlock e Gabriele”, che spero possa non deludere i miei quattro affezionati lettori”. Così il sulmonese Paolo Carretta ha voluto scherzosamente presentare il suo ultimo libro ambientato a Sulmona, in realtà la riscrittura del suo romanzo d’esordio, che tiene conto di nuove acquisizioni su Gabriele d’Annunzio ed è arricchito con foto d’epoca della nostra città, oltre che dalla copertina oramai introvabile di un numero dedicato de “Il Corriere di Sulmona” del maggio 1915. Holmes e Watson giungono negli Abruzzi pochi mesi dopo il terremoto di Avezzano, che ha provocato oltre trentamila morti. Quello che sembra dapprima un ordinario caso poliziesco, presto si complica a causa dell’incombente conflitto contro gli imperi centrali, di cui il giovane Regno è peraltro formalmente alleato. Il contesto geopolitico assume rilievo determinante a causa della patologica infedeltà di una nazione, certo non paragonabile, come diceva il cancelliere von Bülow, ad una moglie fedele cui si possa concedere un giro di valzer con un cavaliere. Un comportamento disinvolto è del resto auspicato da Gabriele d’Annunzio, che favorisce l’Inghilterra e la Francia, risultando il principale sostenitore di un’alleanza con le potenze dell’Intesa. Proprio il Vate del resto è uno che di infedeltà se ne intende, secondo Sherlock Holmes:… Il suo comportamento licenzioso appare degno di studio; lo reputo criminogeno perchè la propalazione delle numerose infedeltà femminili che ha indotto, alcune note a livello planetario, dovrebbe, a rigore, eccitare contro di Lui comportamenti violenti da parte di mariti e fidanzati delle infedeli. Come faccia ad essere ancora vivo è per me un mistero; non dimentichiamo che questo giovane Regno, contempla ancora il delitto d’onore. Cercherò di cogliere le ragioni di tale invero singolare capacità! Sono giunto intanto a formulare l’ipotesi, ma necessita di riscontri, che la notorietà preservi il nostro uomo dalla violenza; una sorta di mal comune mezzo gaudio da parte dei competitors. Apprezzo quindi quest’opportunità per vederlo all’opera e studiare un esemplare raro, direi unico nel suo genere. Utilizzando criteri di classificazione propri di un naturalista, potrei definirlo homo erectus, ma non per l’incedere suo o la postura …L’illustrazione è stata progettata dall’autore del romanzo utilizzando una foto, gentilmente concessa da Luciano Paradisi e rielaborata da Luciano Dionisi. Lo sfondo con il Ramo di mandorlo in fiore è chiaramente un tributo di quest’ultimo a Vincent van Gogh, ispirato all’opera omonima, e rende la suggestione dei cieli azzurri e degli alberi fioriti offerta a Primavera dalla Valle Peligna, quale dovette apparire agli illustri ospiti. Circoscritta dalla vipera ursinii, un endemismo abruzzese, la veduta di Sulmona è ricondotta alle dimensioni dell’epoca dei fatti, la sovrasta il colle di S. Cosimo illuminato dal sole all’alba, mentre fanno da sfondo le montagne del gruppo Velino – Sirente. L’Uroburo, serpente che si morde la coda, simboleggia, con la forma circolare, l’eterno ritorno dei due avversari, Holmes vs Moriarty (nipote). Cambiando pelle il rettile ringiovanisce e (come la creazione di Conan Doyle) rafforza nella metafora l’eternità iconograficamente rappresentata dalla forma circolare. Escludo riferimenti al suo significato nei sogni, secondo Sigmund Freud, come simbolo fallico, ovvero il pene nell’inconscio. Per il sesso basta Gabriele d’Annunzio, prossimo a diventare il Comandante, anche lui cambiando pelle; Lui è una garanzia.