TRIBUTI SU TERRENI INCOLTI, ESPLODE LA PROTESTA DEI CONSORZIATI DELL’ATERNO-SAGITTARIO
Incontro con i consorziati dell’Aterno Sagittario, per sabato 4 luglio, alle 18.30, ad Ofena, per trovare una soluzione per le tasse imposte ai
consorziati. I consorziati parlano di una tassa sulla bonifica sulla si è già pronunciata la Corte Costituzionale con sentenza
del 2018 che sancisce l’inesistenza di tributi, dove non ci siano benefici. I consorziati che hanno indetto l’assemblea per sabato protestano con il commissario Sergio Iovenitti e con le associazioni di categoria che ne appoggiano le decisioni, che prospettano un salasso a danno anche di proprietari di terreni abbandonati e incolti, che quindi non fruiscono dei servizi dell’ente consortile. “Un caso veramente anomalo visto che il consorzio ha l’accesso al catasto al fine di verificare i proprietari dei fondi ricadenti nel comprensorio consortile, a quanto pare si vuole aggredire le imprese agricole già in affanno per le varie vicissitudini legate all’entrata dell’Euro, al terremoto e adesso al covid 19 – sostengono i consorziati in rivolta – A nulla sono servite le telefonate al fine di far capire al commissario che sta commettendo disparità di trattamento, vuole a tutti i costi i soldi dai consorziati, nonostante la sentenza della corte costituzionale. Anche per il territorio dell’ex consorzio dell’Aquila, malgrado il mancato utilizzo delle acque a causa salmonella, si paga un servizio che non viene reso”. “A detta del commissario Iovenitti sono stati sperperati soldi a destra a e manca, assunzioni di stagionali in previsioni delle elezioni, dirigenti e avvocati super pagati per contenziosi che si potevano evitare. Visto che non c’è dialogo con le parti interessate, avendo contro anche chi dovrebbe rappresentare e tutelare la categoria, non ci rimane altro che impugnare le cartelle in riferimento alla sentenza che ha fatto chiarezza sulla tassa della bonifica se non ci saranno trattative il consorzio rischia il fallimento per l’annullamento delle cartelle e tutto sommato per noi agricoltori sarebbe
la cosa migliore – conclude Dino Rossi, portavoce del Cospa – Non possiamo fallire noi per mantenere una sorta di carrozzone dove sono traghettati vari
commissari di politici trombati a discapito dei consorziati, applicando sempre più tasse e meno servizi. Si invitano i cittadini e i sindaci di tutto il comprensorio e dei comuni limitrofi, visto che nella piana ci sono proprietari di L’Aquila, Castelvecchio Calvisio, Calascio, Navelli, Villa Santa Lucia, Castel del Monte, Bussi sul
Tirino, Ofena e Capestrano”.