PER TAR LAZIO IL GASDOTTO SNAM E’ ECOCOMPATIBILE CON TERRITORIO
Nessuna illegittimità del decreto con il quale nell’aprile 2011 il Ministero dell’Ambiente pronunciò la compatibilità ambientale del progetto di ‘Metanodotto Sulmona-Foligno e Centrale di compressione di Sulmona’ presentato dalla società Snam Rete Gas, nonché del decreto emesso due mesi dopo con il quale ne fu dichiarata la “pubblica utilità”. L’ha deciso il Tar del Lazio, pronunciando una sentenza che ha respinto un ricorso proposto nel 2011 dal Comune dell’Aquila. La vicenda parte a fine gennaio 2005 quando Snam Rete Gas chiese la pronuncia di compatibilità ambientale per il progetto. Il comune dell’Aquila nel 2010 espresse parere negativo, rilevato tra l’altro l’impatto negativo per il territorio, per la sicurezza dei cittadini e per l’economia locale. Secondo il Tar, “la Valutazione d’impatto ambientale positiva prevede, in modo inequivocabile, che il provvedimento autorizzativo è rilasciato a condizione che si ottemperi” a una serie di prescrizioni; e “le esigenze di protezione ambientale sono state considerate e considerate in specifiche prescrizioni (pari a 67) che regolano la realizzazione del progetto sottoposto a Via”. In sostanza, quindi, per i giudici “le modalità operative seguite nella approvazione del progetto in argomento sono conformi alla disciplina vigente” e “il progetto in esame nel dare atto della valenza naturalistica-ambientale del territorio attraversato dal metanodotto, ha prescritto che Snam concordi con le Regioni e le ARPA competenti misure tese a proteggere, mantenere e migliorare la biodiversità del territorio”.Alla luce di tutto, per i giudici amministrativi, “non può dirsi, come ritenuto invece da parte ricorrente, che vi sia stato uno sbilanciamento, nella comparazione e valutazione degli interessi confliggenti, a tutto vantaggio dell’interesse economico-imprenditoriale della Snam e a discapito dell’interesse ambientale e della sicurezza dei cittadini. A tale riguardo deve ritenersi che, nel caso di specie, non sia stato valorizzato l’interesse meramente economico dell’impresa proponente, atteso che l’opera fa parte di un articolato progetto, di sicuro rilievo strategico, che mira ad assicurare l’approvvigionamento energetico ai cittadini e alle imprese nell’ambito di vaste aree regionali e dell’intero Paese”
Come previsto! Lo dico perché ho vissuto quasi 25 anni nel settore e conosco ogni risvolto che riguarda opere del genere: da quello ambientale a quello della sicurezza. Purtroppo il bombardamento di bufale di ogni genere, presunti “studi” circa il rapporto nefasto fra esistenza di metanodotti e zone sismiche (statisticamente mai provato nel mondo), da dieci anni a questa parte, hanno portato persino le istituzioni (Comuni, Provincia, Regione) a prendere posizioni e far proprie le ragioni delle contestazioni al progetto. Così siamo arrivati al punto che nessun partito politico si è espresso ufficialmente a favore! Il timore di non prendere voti? Il timore di essere travolti dai manifestanti che ingenuamente hanno abboccato a falsi slogan? Il Nobel Anatole France, sosteneva che:” Se un milione di persone crede ad una cosa idiota, la cosa non cessa di essere idiota”! Se qualcuno pensa che ho qualcosa da festeggiare, lo assicuro che non ne ho proprio voglia: mi basterebbe solo che su questa vicenda venisse avviata una discussione sul “dopo”, sul prossimo futuro, su come sfruttare la risorsa metano a favore dell’ambiente e per sostituire tutte le altre fonti energetiche non rinnovabili, ben sapendo che oggi, il 50% dell’energia elettrica che consumiamo in Italia è prodotta con metano e solo una piccolissima parte con fonti energetiche rinnovabili.