COGESA, L’AMMINISTRATORE MARGIOTTA APRE ALL’IPOTESI DI UNA GESTIONE COLLEGIALE DELLA SOCIETA’
E’ stata rinviata l’assemblea della società Cogesa convocata per ieri ma l’amministratore unico Vincenzo Margiotta non ha rifiutato l’idea di condividere responsabilità di gestione con altre persone, aprendo così all’ipotesi di una ricostituzione di un consiglio d’amministrazione, con tre componenti, come già esisteva. La decisione a sorpresa è stata resa nota solo nella tarda serata di ieri, dopo che la Lega e il sindaco di Pacentro, Guido Angelilli, avevano ribadito la proposta una gestione collegiale e non più monocratica di Cogesa. Ieri è stato quindi disposto il rinvio dell’assemblea dei soci, convocata per approvare il bilancio e rinnovare gli organi sociali. “Il rinvio dell’assemblea è necessario per consentire alla società di revisione ed al collegio sindacale di acquisire tutte le informazioni di cui hanno bisogno per formulare il previsto parere sulla proposta di bilancio che dovrà essere discussa prima in controllo analogo e successivamente in Assemblea dei Soci – spiega Margiotta – non serve fare forzature sui passaggi successivi, per cui il bilancio è propedeutico. Entro pochi giorni provvederemo a riconvocare sia il controllo analogo sia l’assemblea dei Soci che potrà serenamente deliberare – continua l’Amministratore Unico – Spero che i soci facciano di necessità virtù, utilizzando questo tempo per definire un accordo per la ‘nuova’ governance societaria che sia adeguata alle dimensioni e alle ambizioni di Cogesa e che veda la partecipazione di componenti esperti, competenti e delegati a gestire le varie materie, ivi comprese le relazioni con gli azionisti pubblici la cui unione è fondamentale per il buon andamento di Cogesa. Credo che – per ciò che è diventata in questi tre anni – e ciò che abbiamo previsto potrà diventare nei prossimi anni anche in funzione dell’Agir – le responsabilità gestionali di Cogesa SpA vadano condivise e che le decisioni si reggano su più spalle, soprattutto su quelle dei soci”. Si apre quindi una nuova fase per la gestione della società pubblica perché non è una battaglia personale, come direbbe qualcuno, ma politica e per l’interesse della società pubblica”.