FESTA DELLA TRINITA’, IL RETTORE RIVEDE I SAI ROSSI E SI COMMUOVE. IL VESCOVO: LA CARITA’ E’ LA VOSTRA MISSIONE
Si commuove il rettore dell’Arciconfraternita SS.Trinità, Antonio Di Nino, salutando il ritorno dei confratelli in saio rosso e delle consorelle con il loro scapolare trinitario di nuovo insieme nella chiesa dell’Annunziata per celebrare la solennità della SS.Trinità, con la messa concelebrata dal vescovo Michele Fusco e dal cappellano don Gilberto Uscategui. “Il venerdi santo è stato un giorno triste, deserto – ricorda il rettore – quel giorno però insieme al vescovo abbiamo celebrato la via crucis, nella nostra chiesa, un momento che ci ha toccato tutti nel profondo. Fuori dalla chiesa sembrava vivere un coprifuoco ed entrato in chiesa, per la prima volta, mi sono sentito solo”. Il rettore poi ha ricordato però che l’arcisodalizio trinitario, durante il periodo più delicato dell’emergenza coronavirus, non è rimasto a guardare. I fondi raccolti nella questua per la processione del Venerdi Santo e una parte dei fondi già pronti per le spese della settimana santa sono stati destinati all’acquisto di un ventilatore polmonare donato al reparto di Rianimazione dell’ospedale dell’Annunziata. Come pure Di Nino ha tenuto a ricordare che tanti trinitari sono stati in prima linea nell’emergenza, non solo come confratelli ma anche come volontari della Croce Rossa, della Croce Verde e della Protezione Civile, nelle file dell’associazione nazionale alpini, nel gruppo di Sulmona. “Dico grazie a tutti voi trinitari, confratelli e consorelle, rivedere oggi i camici rossi…..” conclude il rettore, con la voce rotta dalla commozione ed un applauso dei presenti che quasi appare liberazione dopo il lungo periodo di isolamento vissuto. “L’arciconfraternita della Trinità ha questa missione, di essere amore e di portare amore, di diffondere amore. Certo dobbiamo fare tante volte anche mea culpa, perché non siamo perfetti ma il Signore è misericordioso e ci offre la possibilità di ricominciare”. Sono state invece le parole del vescovo Michele Fusco, pronunciate nell’omelia, ricordando a tutti i trinitari il loro compito quotidiano, di essere vicini agli altri nell’amore e nella gratuità, così che la carità sia concreta e porti a rinnovare il mondo, la società, la Chiesa stessa, attraverso la testimonianza cristiana. Significativo anche il fatto che la solennità della SS.Trinità non solo abbia segnato il ritorno dei trinitari in saio rosso ma sia stata celebrata, per motivi di capienza, nella chiesa dell’Annunziata, dove 700 anni fa nacque l’arciconfraternita, cui è dedicato un altare nella stessa chiesa, come ha ricordato il vescovo esprimendo doppio augurio ai trinitari. La celebrazione è stata animata dai canti del coro parrocchiale.