L’ULTIMO SALUTO A FERNANDO DI BENEDETTO, IL PARROCO: ERA UOMO DI GRANDE SENSIBILITA’ SPIRITUALE

Un lungo applauso per l’ultimo saluto oggi pomeriggio a Fernando Di Benedetto, appena conclusa la celebrazione del rito funebre nella chiesa parrocchiale del Crocifisso. In tanti si sono stretti intorno alla moglie Emanuela e ai figli Riccardo e Gabriele, al fratello e alla sorella. Di Benedetto, 66 anni, infermiere nell’ospedale di Sulmona, prossimo alla pensione, giovedì scorso, al mattino, era in cammino sul Morrone, insieme a due amici, quando dopo aver accusato un malore è deceduto. Di Benedetto amava percorrere sentieri di montagna ed immergersi nel silenzio della natura, godendone in pieno, come ristoro spirituale, non solo come esercizio fisico. Per questo don Maurizio Nannarone, parroco della comunità del Crocifisso, ricordando questa sua passione, ha sottolineato come fosse uomo di grande sensibilità spirituale. “Nel 2012 insieme ad altri genitori partecipò agli incontri di preparazione per la prima comunione del figlio Gabriele – ha ricordato don Maurizio – in quelle occasioni abbiamo parlato tanto e mi ha parlato di sé e della sua anima”. A conclusione di questi incontri Fernando scrisse una lettera a don Maurizio, entusiasmato dall’aver approfondito temi di fede. “Non mi era mai capitato che un genitore mi scrivesse al termine di questi incontri e lui l’ha fatto. Una lettera che custodisco” ha sottolineato il parroco, aggiungendo come sia stata singolare coincidenza che il funerale di Fernando si sia svolto nel giorno della solennità di Pentecoste. “Lo Spirito Santo infatti è Dio che opera nel cuore dell’uomo – ha spiegato don Maurizio – e lo Spirito ha agito anche nel cuore di Fernando, uomo che avvertiva la presenza di Dio, soprattutto nella natura”. “Era uomo buono – ha concluso don Maurizio – assai stimato anche nella sua professione di infermiere, a contatto con i malati sapeva esprimere sempre questa sua bontà”. Fuori della chiesa, tra le lacrime e qualche sorriso, gli amici hanno ricordato tante occasioni vissute in compagnia di Fernando. “Non un semplice amico, un amico fraterno – hanno precisato – che conosceva e faceva apprezzare da tutti il valore dell’amicizia vera”. Da tutti era chiamato affettuosamente “Bauscione”, un nomignolo che lo rendeva ancor più vicino agli altri. Anche una delegazione dell’associazione Il Sentiero della Libertà ha partecipato al rito funebre, ricordando l’attiva partecipazione di Fernando a tutte le edizioni della manifestazione, proprio in nome di quei valori, soprattutto di amore alla natura, che aveva sempre coltivato.