BRIGANTACCIO, IL PECORINO NELLA CRUSCA CHE NASCE TRA ANVERSA E SCANNO
Il “Brigantaccio” non è il peggiore dei briganti di un tempo ma è il nome di un formaggio, nato dalla creatività e originalità alle quali spesso ci hanno abituato Nunzio Marcelli e Gregorio Rotolo, allevatori e produttori caseari di Anversa degli Abruzzi e Scanno, tra i più conosciuti e apprezzati in tutto Abruzzo. A parlare del “brigantaccio” è una rassegna che l’autorevole rivista “Gambero Rosso” dedica ai migliori formaggi abruzzesi. Il Brigantaccio nasce prendendo spunto dal territorio e dalle sue memorie. E’ un pecorino affinato nella crusca. Tutto è cominciato da vecchie forme di formaggio rinvenute insieme ad alcuni fucili in una grotta delle Gole del Sagittario. L’idea di essere entrati in una grotta dove un tempo dimoravano briganti ha suggerito il nome del formaggio, come raccontato dallo stesso Marcelli che ad Anversa dagli anni Settanta ha messo su un’azienda agropastorale, Asca-La Porta dei Parchi, a cavallo tra Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e Parco della Maiella, a distanza assai ravvicinata con la Riserva naturale delle Gole del Sagittario. L’azienda anversana produce formaggi di eccellenza, con il marchio Parco Produce, ma anche squisite ricotte affumicate e ricotte il cui sapore è arricchito da erbe e spezie. Il Brigantaccio di Rotolo invece è affinato con crusca e siero. Famoso prodotto del casaro scannese è il Gregoriano, che naturalmente prende nome dal suo autore. Un formaggio dalla pasta molle a crosta fiorita. Come pure gustoso è il pecorino di Scanno a scorza nera, che trae ispirazione da un formaggio blu prodotto in Valle Sagittario fino ai primi anni del Novecento.