FASE 2 EMERGENZA COVID, LE PROPOSTE DEL PD

Fase 2 vicina ma non c’è ancora un piano della Regione, per affrontare e programmare le azioni sia di vigilanza sanitaria che di ripresa dell’economia. L’accusa contro il governo regionale viene dal gruppo consiliare del Pd alla Regione, che però presenta sue proposte. Secondo il Pd è necessario pensare ad un Piano Operativo straordinario da 300 milioni di euro. La metà di queste risorse possono essere recuperate da una rimodulazione dei fondi strutturali e FSC 2014-2020, cogliendo la straordinaria opportunità messa a disposizione dal Governo e dalla UE di veder risarcite alle Regione le intere somme rimodulate attraverso il PSC, Piano Sviluppo e Coesione, oltretutto con una copertura al 100% da parte dell’Europa, senza l’obbligo di contribuzione del 15% da parte delle regioni”. E sempre secondo il Pd la Regione deve aprire una interlocuzione con il governo, perché l’altra metà del piano straordinario sia coperto con le misure nazionali, peraltro già previste o in via di definizione. Vanno inoltre snellite procedure e burocrazia, perché non si ripeta più quanto accaduto con i ritardi della CIG che ci vedono fanalino di coda in Italia e ai lavoratori che aspettano ancora i versamenti va la nostra solidarietà; solidarietà anche agli abruzzesi interessati dall’inganno del bonus dei 1.000 euro alle famiglie bisognose propagandato dal centrodestra: che su oltre 17.000 richieste arrivate andrà invece a meno di 3.000 nuclei (con disabili e più di 3 figli), con la beffa che per tutti quelli rimasti fuori deciderà la giunta regionale sia a chi e quando conferire, chissà con quali criteri e con importi di molto inferiori a quelli promessi e poi con l’inerzia registrata nelle zone rosse dove si aspettano ancora i provvedimenti economici e sanitari annunciati dalla Regione. Per velocizzare la propria attività di autorizzazione e di esame e quella delle agenzie collegate (Abruzzo Sviluppo, Arta, Arap, Fira, ecc.) la Regione deve: rafforzare temporaneamente gli uffici delegati alle autorizzazioni con l’assunzione a termine di personale qualificato o convenzionandosi con strutture qualificate; spostare, ove possibile le procedure da controlli ex-ante a controlli ex-post: utilizzo di autocertificazione, silenzio-assenso, estensione al massimo di procedure online, rafforzando il sistema dei controlli successivi; attivare una convenzione Regione-ABI-istituti bancari del territorio, per indicare procedure chiare e snelle nella gestione degli strumenti, perché le numerose misure per facilitare l’acceso al credito presuppongono un ruolo essenziale per le banche”.