14ENNE TENTA IL SUICIDIO NELLA CASA DI ACCOGLIENZA DI CAMPO DI FANO, IL PADRE: VOGLIO LA VERITÀ
“Voglio sapere tutta la verità su come mia figlia è finita giù da quella finestra senza che nessuno sia riuscito a fermarla”. È il padre della 14enne volata sulla strada dal secondo della casa famiglia “Isola Felice” di Campo di Fano che parla chiedendo di conoscere la verità su quello che è accaduto. La giovane dopo una ventina di giorni di ricovero nell’ospedale di PESCARA è stata dimessa ed è tornata nella casa famiglia di Campo di Fano dove dovrà portare a termine il periodo di convalescenza fino alla definitiva guarigione. Il padre, però, ora chiede che su quell’episodio sul quale ci sarebbero ancora zone d’ombra, venga fatta definitiva chiarezza. Secondo il genitore che da tempo ha avviato una battaglia per riavere la figlia a casa con lui, la ragazza sarebbe stata spinta da qualcuno a compiere il gesto autolesionistico. Accuse gravi che spetterà ai carabinieri di Pratola PELIGNA, accertare. Accuse che la responsabile della struttura di accoglienza giudica fantasiose e prive di fondamento. “È chiaro il disegno del padre che sta cercando di trovare all’esterno e nella comunità educativa le motivazioni che hanno portato la figlia a compiere il gesto”, spiega la Antonia D’Emilio responsabile di Isola Felice, “i problemi della ragazza come del resto quelli di tutti i ragazzi che sono in comunità sono legati al rapporto con la famiglia d’origine. Al fatto che la ragazza si sente sola, priva degli affetti di cui sente il bisogno. La cosa che non capisco è il motivo che spinge il padre a lanciare queste accuse visto che con la figlia ha parlato e continua a parlare, l’ultima volta sabato appena la ragazza è rientrata in comunità”. Secondo la responsabile della struttura, l’uomo starebbe sbagliando strategia. “Il padre dovrebbe avvalersi e affidarsi a interlocutori affidabili quali il servizio sociale, gli assistenti sociali e il tribunale per i minorenne per poterla riavere nel suo nucleo familiare”. “Il tribunale dei minorenni se ci sono parenti affidabili sceglie sempre loro come tutori dei minori”, conclude la responsabile della casa di accoglienza di Campo di Fano, “evidentemente dalle indagini che sono state fatte la scelta ultima è stata la comunità educativa, così come è accaduto per tanti altri ragazzi sfortunati”.