SCANNO INSIEME: SENTENZA TAR SU DISSESTO FRUTTO DI INESPERIENZA E ARROGANZA DEGLI AMMINISTRATORI
“La sentenza del Tar Abruzzo che, accogliendo il ricorso della minoranza, dell’ex sindaco Pietro Spacone, e di due privati cittadini, ha annullato la deliberazione di dichiarazione del dissesto finanziario, la più brutta ed indegna della storia e per un paese dalla storia e dallo smalto di Scanno, da un canto sancisce il corretto operato della precedente amministrazione e la tesi sostenuta con forza dalla minoranza, dall’altro rileva la debolezza dell’impostazione della deliberazione, frutto di un’inesperienza, incapacità e arroganza politiche senza precedenti”. A sostenerlo è il gruppo di minoranza al Consiglio comunale di Scanno, “Scanno Insieme”. ” Il Comune di Scanno non è in dissesto. Se non ci fosse stato questo ricorso, pagato di tasca propria dai ricorrenti, gli scannesi per cinque anni oltre ad avere le tasse al massimo, avrebbero dovuto pagare anche l’addizionale Irpef, un balzello che, nel drammatico periodo che stiamo vivendo, sarebbe apparso odioso oltremisura – sottolinea la minoranza – la decisione del giudice amministrativo dà ora la possibilità al Consiglio comunale di lavorare ad un piano di rientro, che in breve potrebbe consentire anche la riduzione delle tasse per gli scannesi”. “Più volte chiedemmo, nel Consiglio comunale del 6 dicembre scorso, di ponderare bene la decisione, di ascoltare i cittadini, gli amministratori del passato, le forze sociali e politiche di Scanno, prima di assumere una decisione così sciagurata: ci trovammo di fronte ad un muro – ricordano i consiglieri di Scanno Insieme – il Tar dà a tutti e soprattutto a Scanno una nuova possibilità. Se chi ha responsabilità di governo dovesse perseverare, negli atteggiamenti pregressi, ricorrendo al Consiglio di Stato, nella volontà di tentare di far fallire la nostra Scanno senza tener conto dei sacrifici e dei danni che dovranno subire i cittadini ed il paese, chiediamo che lo faccia di tasca propria e che si dimetta”. “In meno di due mesi, ci sono stati ben due ricorsi al giudice amministrativo contro gli atti della maggioranza, cosa mai accaduta nella nostra storia. Non è un buon segnale per una comunità come la nostra, che merita un’amministrazione operativa, di risultato insomma. Amministrare è assumersi responsabilità e lavorare silenziosamente per ilbene comune, l’azione di governo, per quanto valide siano come iniziative, non può esaurirsi tra palline di Natale ed uova di Pasqua, tra passerelle e processioni” conclude la minoranza.