LAVORO, SINDACATI: “SU CIG NON E’ VERO CHE SIAMO NELLA MEDIA, L’ABRUZZO E’ LA PENULTIMA REGIONE D’ITALIA”
Sono 64.175 le domande di cassa integrazione in
deroga che 17 regioni italiane hanno “processato” e inviato all’Inps. Di
queste 22.936 sono state già autorizzate dall’Istituto di previdenza e
2.038 risultano già pagate a favore di 4.149 beneficiari. Peccato che in
Abruzzo le domande esaminate dalla Regione, e inviate all’Inps, sono
solo 113 a fronte di 10.300 istanze presentate dalle aziende, che
riguardano una platea di circa 27mila lavoratori. A testimoniarlo è
l’Inps, attraverso un report che tiene conto della rilevazione riferita
alle domande “lavorate” fino a martedì 22 aprile.
Un dato che lascia stupefatti, affermano i segretari regionali di Cgil,
Cisl, Uil e Ugl, rispettivamente Carmine Ranieri, Leo Malandra, Michele
Lombardo, Gianna De Amicis, e delle segreterie del pubblico impiego, che
smentisce le dichiarazioni ufficiali dell’assessore regionale alle
Politiche del lavoro, Piero Fioretti, secondo il quale “la Regione
Abruzzo è perfettamente in linea con le altre regioni italiane nella
gestione delle istanze per l’erogazione della Cassa integrazione in
deroga”.
Il report dell’Inps tiene conto delle domande presentate in 17 regioni
italiane. In testa c’è il Lazio, con 29.684 domande già processate;
seguono la Campania (8.999), le Marche (6.362), il Veneto (3.459),
l’Emilia Romagna (3.449), la Liguria (2.865), la Toscana (2.565), la
Puglia (1.691), la Calabria (1.344), l’Umbria (937), il Piemonte (704),
la Basilicata (577), la Lombardia (507), la Valle d’Aosta (453), il
Friuli Venezia Giulia (379). L’Abruzzo, con le sue 113 domande
“processate” e inviate all’Inps, è penultima in graduatoria, prima del
Molise (87).
I segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ribadiscono che “a essere chiamati
in causa per i ritardi non sono certo i dipendenti della Regione che
stanno gestendo le pratiche, ma la mancanza di programmazione da parte
dell’assessorato. Dal 23 febbraio la Regione era a conoscenza del fatto
che si stava preannunciando l’emergenza lavoro più drammatica degli
ultimi decenni, ma l’assessore non si è premurato di organizzare gli
uffici per farvi fronte. Si ricorda che il decreto che istituisce la
cassa integrazione in deroga per le Regioni risale al 17 marzo 2020. È
piuttosto singolare che l’assessore si sia ricordato di potenziare il
gruppo di lavoro addetto alla gestione delle pratiche della cassa
integrazione in deroga, portandolo a 30 dipendenti, solo il 22 aprile”.
L’assessore Fioretti, in un’altra nota ufficiale, proseguono i
rappresentanti sindacali, “ha assicurato che entro fine mese la Regione
smaltirà tutte le domande regolari per la cassa integrazione in deroga,
ma considerati i numeri attuali ci sembra un obiettivo assai ambizioso
da raggiungere. D’altronde l’assessore Fioretti ha pensato di convocare
il Cicas (Comitato di intervento per le crisi aziendali), solo due
volte, mentre le altre regioni hanno avuto un confronto serrato con le
forze sociali. Infine si ricorda che il presidente della Regione, Marco
Marsilio ha attivato una cabina di regia che avrebbe dovuto prevedere un
rapporto costante tra le parti sociali e i singoli assessori.
L’assessore Fioretti”, concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil,
Ugl e delle segreterie del pubblico impiego, “al contrario, non ha mai
convocato le parti sociali, e alle sollecitazioni che gli sono state
rivolte ha sempre risposto che era tutto in regola e che non c’era nulla
di cui preoccuparsi”.