VILLA GIOIA, IL SINDACO CASINI: ENNESIMO SCHIAFFO A SULMONA DA ASL E REGIONE

Sulmona ancora una volta schiaffeggiata da Asl e Regione. E’ assai dura la reazione del sindaco Annamaria Casini alla decisione dell’Asl, che fa marcia indietro sull’utilizzo di edifici messi già a disposizione per pazienti covid, come Villa Gioia. Il sindaco, indignata dalla condotta dell’Asl e della Regione, chiama alla mobilitazione tutte le forze politiche e le istituzioni, soprattutto quei rappresentanti politici che oggi sono al governo della Regione, come Lega e Fratelli d’Italia, perchè quanto accaduto non passi sotto silenzio per l’ennesima volta ma vengano difesi a spada tratta, non solo a chiacchiere, i diritti dei cittadini peligni. “E’inaccettabile, il nostro territorio di nuovo schiaffeggiato”. Il sindaco Annamaria Casini alza la voce sul mancato accordo da parte della Asl1 per l’utilizzo di “Villa Gioia”. “Sono molto delusa e colpita di come ancora una volta l’impegno di questo territorio sia stato mortificato e la nostra Valle di nuovo schiaffeggiata, tacciata di “visione localistica” in un’ emergenza sanitaria, in cui si è dato molto alla gestione covid provinciale, non ricevendo, però, la stessa attenzione anche quando abbiamo chiesto aiuto e chiarezza sulla vicenda San Raffaele” afferma il sindaco. “L’assenso della Asl1 alla convenzione, per l’utilizzo della struttura peligna “Villa Gioia”, doveva essere un atto dovuto, in ottemperanza al decreto 54 della Struttura di Missione per l’Emergenza Covid Regionale del 1 aprile, che individua queste strutture nei territori (e non necessariamente 1 a provincia) a spese della Protezione Civile e non della ASL. Cosa che sta avvenendo nel resto d’Abruzzo per sgravare i reparti in sofferenza e stare vicini ai cittadini colpiti da virus. Eppure la richiesta di individuare alloggi per garantire monitoraggio e sorveglianza, per contenere contagi, è stata formalmente fatta proprio dal direttore generale della Asl1 Roberto Testa, il quale nel Comitato ristretto dei Sindaci del 29 marzo, regolarmente verbalizzato, ha chiesto alla sottoscritta di attivarsi per individuare una struttura nel territorio peligno. E così è stato. Il 31 marzo la Protezione Civile regionale ha effettuato il sopralluogo, dato assenso e accolto l’adesione della proprietà, proprio come per l’Hotel Sagittario per ospitare il personale sanitario.
Il presidente dell’Aias, Sante Ventresca, che ringrazio, si è subito attivato per apportare i necessari interventi di manutenzione, utili ad accogliere al meglio ed in tempi brevi, i pazienti del territorio, al fine di consentire loro l’isolamento fino alla completa negativizzazione, assumendone anche gli oneri. Ma niente. Neanche le sollecitazioni verbali e scritte, sia della Protezione Civile Regionale che della Sottoscritta, inviate fino al 13 aprile scorso, hanno potuto.Il nostro è il territorio con la massima percentuale provinciale di pazienti Covid, rispetto alla popolazione 0,17% (media regionale) e con 14 ricoverati in terapia non intensiva, che presto verranno dimessi e dovranno, a questo punto,  essere trasferiti in isolamento nell’Hotel Cristallo all’Aquila, per ottimizzare e valorizzare dunque quella struttura, modello d’intervento molto discusso e sub iudice, in barba alle legittime aspettative di pazienti e familiari del territorio intero. Cosa c’è dietro questo inspiegabile diniego? Certo non un’oculata valutazione aziendale, forse più una volontà di umiliare questa città e questa amministrazione, che si sta spendendo insieme a tutti i sindaci del Centro Abruzzo con tenacia dall’inizio di questa emergenza, per difendere il territorio anche da una Azienda Sanitaria che continua a fare spallucce, raccontandoci che è tutto sotto controllo. Mi aspetto – conclude il sindaco Annamaria Casini – una levata di scudi da parte di tutte la componenti politiche di questa città e di tutti i rappresentanti delle istituzioni, in particolare quelle che oggi hanno la massima responsabilità di governo e dovrebbero chiaramente prendere una posizione a difesa di questo territorio uscendo da un ruolo defilato di fronte al perpetrarsi di questi comportamenti”.