CORONAVIRUS, CASO SOSPETTO ANCHE NEL PRONTO SOCCORSO DI SULMONA

Sospetta positività al coronavirus per un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. L’uomo che è originario di Roccacasale da giorni ha accusato influenza e difficoltà respiratorie da quando, dicono le persone che gli sono vicine, avrebbe partecipato al trasporto dalla clinica San Raffaele  di un paziente dimesso dalla struttura privata che era già alle prese con alcuni casi di contagio. La sospetta positività dell’infermiere oltre a creare preoccupazione nel paese dove risiede rischia di provocare un vero e proprio tsunami nel pronto soccorso di Sulmona alle prese con una cronica carenza di personale. Tra l’altro è da giorni che il tribunale del malato ha lanciato l’allarme sulla situazione di piena emergenza e quindi di pericolo in cui sono costretti a operare infermieri e medici del pronto soccorso che devono fare la spola tra il pre-triage, dove vengono esaminati casi sospetti di coronavirus ed effettuati tamponi, con il loro reparto che accoglie emergenze e pazienti affetti da normali patologie e da emergenze dove a incidenti o malori improvvisi. “La notizia della sospetta positività di un infermiere del pronto soccorso rende ancora più urgente la valutazione del suggerimento del tribunale per i diritti del malato avanzato all’inizio della gestione dell’emergenza di dedicare al paziente affetto da coronavirus o al paziente sintomatico che deve effettuare il tampone un personale dedicato”, ribadisce Catia Puglielli, responsabile del TDM.” Ragion per cui Oggi più che mai è necessario che i sanitari che effettuano i tamponi al triage non siano gli stessi che effettuano servizio al pronto soccorso”.