ASSOCIAZIONE “IACOZZA”: AMMINISTRATORI LOCALI SIANO PIU’ ATTENTI ALLA SANITA’ PELIGNA

La decisione della Regione Abruzzo di trasferire pazienti positivi al  corona-virus all’ospedale Annunziata di Sulmona, reparto di rianimazione, privo di sicurezza per gli operatori sanitari, per i pazienti, per quanti sono costretti a ricorrere alle varie cure,  rivela tutta la fragilità, l’inadeguatezza del sistema sanitario abruzzese, oggi  alle prese con la pandemia. Se la Valle Peligna si stava salvando, oggi non più…grazie a queste improvvisate decisioni”. Lo afferma Errica Federico, presidente dell’associazione Anziani “Iacozza” di Pettorano. “Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle persone colpite dal virus che meriterebbero una adeguata e migliore allocazione non possiamo non stigmatizzare l’accaduto. D’accordo sull’emergenza, d’accordo sulla solidarietà, d’accordo sulla eccezionalità…..non siamo d’accordo sulla improvvisazione, pericolosa per tutti, che potrebbe aggravare la diffusione del virus” precisa Federico, ricordando che l’associazione pettoranese in tempi non sospetti aveva fatto richiesta alla Regione di considerare l’ipotesi di “potenziare l’offerta di posti letto e assistenza di terapia intensiva,malattie infettive,pneumologia e di ogni altro reparto utile a fronteggiare i bisogni dei possibili pazienti critici affetti da Covid-2019,attivando in urgenza, da parte delle Asl, anche  in deroga ai procedimenti ordinari, posti letto aggiuntivi di Terapia intensiva , in ampliamento o per riconversione delle degenze ordinarie. “Nel nostro caso una rimodulazione del reparto ex Utic e cardiologia  per destinarlo ad attività  sub-intensive” spiega Federico ma fu sdegnata la risposta dell’assessore Nicoletta Verì che richiamava alla collaborazione e non alle polemiche. “Oggi i fatti ci stanno dando ragione….ma non ci piace questa ragione a scapito della nostra salute. La Valle Peligna ha una alta percentuale di anziani, una fascia sempre più non protetta, debole che va salvaguardata e non esposta ai pericoli prodotti da una mancata pianificazione per la gestione di una emergenza  annunciata da tempo” conclude il presidente dell’associazione, chiedendo agli amministratori locali di adoperarsi per meditare meglio sulle sorti dell’ospedale di Sulmona, uscendo dalla superficialità e dalla scarsa attenzione finora prestata alla sanità locale, che rischia di andare a pezzi, con danno gravissimo per i cittadini, soprattutto davanti ad un’emergenza allarmante come quella del virus, che non ammette leggerezze da parte di nessuno ma massimo impegno.