MEDICO SULMONESE RACCONTA: COSI’ HO CAPITO CHE ERA CORONAVIRUS PER IL PAZIENTE DI CASTEL DI SANGRO

“Sono stato io a prendere in carico per primo il paziente di Castel di Sangro con coronavirus, destinato poi all’unico posto letto covid, del tutto attrezzato per l’emergenza, nel reparto rianimazione dell’ospedale di Sulmona”. Parla il medico sulmonese Paolo Leombruni che due giorni fa era in servizio nel Pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro, dove è arrivato il 53enne con coronavirus. “Il paziente si è presentato al pronto soccorso, accusando difficoltà respiratorie e febbre” racconta Leombruni. “Dai sintomi ho subito sospettato che il 53enne potesse essere affetto da coronavirus – sottolinea il medico – l’ho fatto entrare nel pre-triage, gli ho misurato la temperatura, che era a 39 e subito ho chiesto che gli venisse fatta una Tac”. Intanto il medico ha adottato tutte le precauzioni del caso per evitare il rischio di contagio. Trascorsa una manciata di minuti la Tac ha dato ragione ai sospetti del medico. La diagnosi è stata quella di coronavirus. “Subito ho chiamato la centrale regionale del 118 per chiedere in quale ospedale fossero disponibili posti letto – prosegue Leombruni – ma mi è stato risposto che tutti erano già occupati, dall’Aquila ad Avezzano, da Pescara fino a Chieti e Teramo”. Alla fine un posto è stato trovato all’Aquila. “Mentre il paziente era già pronto per essere portato all’Aquila è arrivato però il contrordine – precisa il medico – il 53enne è stato destinato a Sulmona, che non è centro covid ma nel reparto rianimazione c’è un posto covid, attrezzato, dove non manca nulla per accogliere un paziente con coronavirus”. E a Sulmona, senza alcun problema, il paziente è ricoverato. Le sue condizioni vanno migliorando.