FINE DELLA QUARANTENA PER LE OTTO PERSONE DI SULMONA
Fine della quarantena per le otto persone di Sulmona entrate in contatto con il 60enne residente a Roma risultato positivo al coronavirus. Da ieri sera possono tornare a una vita normale. Se così si può dire visto che dovranno continuare a rispettare le regole indicate dal decreto governativo che impone a tutti di restare a casa e di poter uscire solo in alcuni casi. A dare l’annuncio è stato lo stesso sindaco Annamaria Casini che ha voluto in questo modo rassicurare tutti i sulmonesi sull’esito positivo di una vicenda che ha tenuto la città in apprensione per oltre una settimana. Tutte le otto persone monitorate godono di ottima salute e la maggior parte è pronta a riprendere anche l’attività lavorativa. “Le otto persone stanno bene e possono riprendere la vita normale con tutte le precauzioni del caso”, spiega il sindaco che però, invita tutti a non abbassare la guardia. “La situazione è sicuramente in evoluzione nel senso che gli effetti di un possibile aumento di casi, dovuto per esempio al rientro lo scorso fine settimane di un gran numero di persone, potrebbe creare uno scenario diverso. E’ necessario che tutti rispettino le misure indicate dalle norme e dai decreti”. Migliorano intanto le condizioni del 66enne residente a Roma, dal quale era partita l’intera vicenda che ha riguardato Sulmona. L’uomo infatti potrebbe tra qualche giorno, anche uscire dalla situazione di isolamento dove è stato posto subito dopo il suo arrivo all’ospedale Gemelli di Roma dove e tuttora ricoverato. Il caso era scoppiato l’altro sabato. Il 66enne era rientrato a Sulmona da una settimana bianca sulle Alpi con un gruppo di amici. Sempre sulla Alpi aveva incontrato alcuni olandesi, uno dei quali è risultato positivo al Coronavirus. Rientrato in città, dove risiedono il padre e altri familiari per prendere parte a una festa , il 66enne avrebbe accusato i sintomi dell’influenza, qualche linea di febbre con difficoltà respiratorie tanto da allertare il centralino del 118 che lo ha indirizzato presso il reparto malattie infettive dell’ospedale di Avezzano. Lì è rimasto sotto osservazione fino al responso positivo al coronavirus arrivato sabato 7 marzo.