SULMONESE CON BADANTE SENZA PERMESSO ASSOLTO: ERA SUA CONVIVENTE

Aveva alle proprie dipendenze una badante di cui lui era il datore di lavoro. Una cittadina ucraina priva però del permesso di soggiorno. In effetti però la donna era la sua convivente con la quale aveva cercato di instaurare una relazione. Per questi motivi Carlo Carrozza, 68 enne sulmonese, è stato assolto ieri da ogni addebito dal Tribunale di Sulmona perché il fatto non sussiste, fermo restando la formula dubitativa della mancanza di prove. I fatti risalgono al 12 aprile di sei anni fa, quando Carrozza torna nella sua abitazione e trova la giovane ucraina ubriaca. Avendole chiesto cosa fosse accaduto di tutta risposta lei lo avrebbe aggredito verbalmente tanto da costringerlo a richiedere l’intervento di una volante della Polizia. Intervenuta la pattuglia di Polizia la giovane viene ascoltata negli uffici del Commissariato. Alla Polizia la donna dichiara di non essere stata pagata per il suo lavoro di badante e l’uomo viene accusato di aver violato il testo unico dell’immigrazione, visto che la donna non era nemmeno in regola con il permesso di soggiorno. Accuse tutte cadute durante il processo. Carrozza, difeso dall’avvocato Alberto Paolini, ha dichiarato davanti al giudice che la giovane ucraina non era una sua dipendente ma solo una compagna che aveva conosciuto tramite un’altra persona. Viveva in casa con lui e la figlia  solo per compagnia fin quando quel giorno si è accesa la discussione. Il 68 enne ha riferito di non essere a conoscenza dello stato di illegalità dell’ucraina e che la stessa non si è mai occupata delle faccende domestiche. E’ stata quindi pronunciata la sentenza di assoluzione, richiesta anche dal Pm, perché il fatto non sussiste.

Avvocato Alberto Paolini