MORTE SOSPETTA IN OSPEDALE, LA PROCURA APRE UN’INCHIESTA

Muore in ospedale mentre era ricoverata nel reparto di chirurgia. Secondo il figlio ci sarebbero colpe da parte dei medici che l’hanno avuta in cura. E la procura di Sulmona, proprio su richiesta del figlio   ha aperto un’inchiesta per verificare le cause che hanno portato alla morte l’anziana ed eventuali responsabilità. Si tratta di Teodora Vaccaro 79 anni di Corfinio che da qualche mese era affetta da una pancreatica acuta. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di CLAUDIO LATTANZIO. La donna è morta sabato scorso nel reparto di terapia intensiva dove era stata trasferita dalla divisione di medicina ed è tuttora a disposizione della magistratura in attesa dell’autopsia che dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni. La famiglia e in particolare il figlio Antonio Gentile ha affidato all’avvocato Alberto Paolini il compito di dimostrare che qualcosa, durante il periodo di degenza in ospedale, non sarebbe andata per il verso giusto. E per far valere le proprie ragioni Gentile ha messo a disposizione della procure vari filmati e tutte le telefonate intercorse con i medici curanti dal mese di agosto dello scorso anno fino al 31 gennaio scorso, giorno del decesso della donna. Tutto ha avuto inizio alla vigilia di Ferragosto dello scorso anno quando l’anziana ha accusato un malore con vomito. “Subito ci siamo precipitati in ospedale dove mia madre ha dovuto aspettare dalle 19 fino alle 2 di notte del giorno successivo, seduta su una sedia a rotelle prima di essere ricoverata nel reparto di chirurgia dove il 30 settembre è stata sottoposto ad intervento chirurgico al pancreas”. Dopo l’intervento l’anziana è rimasta nel reparto di rianimazione fino al 27 di novembre per poi essere trasferita nuovamente nel reparto di chirurgia. “Nel frattempo sono venuto a conoscenza dal personale infermieristico che sul corpo di mia madre si era formata una piaga da decubito nella regione sacrale”, prosegue Gentile, “il giorno 16 dicembre è stata dimessa ma l’ultimo giorno dell’anno mia madre ha iniziato nuovamente a vomitare liquido biliare, che i medici hanno detto invece si trattava di catarro consigliandomi di trasferirla in una RSA dove sarebbe stata seguita meglio. Il 3 gennaio, a seguito di un attacco febbrile, l’ho  nuovamente portata in ospedale dove è rimasta ricoverata fino al 13 gennaio prima di essere dimessa nonostante la mia contrarietà in quanto  la piaga da decubito sulla schiena si era  aggravata aumentando di dimensioni. Tanto che il 20 gennaio scorso la guardia medica di Pratola Peligna alla quale mi ero rivolto dopo un nuovo malore di mia madre, ha riscontrato un’infezione di sepsi”. Trasportata di nuovo in ospedale la donna sarebbe rimasta per un giorno in pronto soccorso per poi essere ricoverata nel reparto di ortopedia per carenza di posti in medicina. Trasportata di nuovo in ospedale la donna sarebbe rimasta per un giorno in pronto soccorso per poi essere ricoverata nel reparto di ortopedia per carenza di posti in medicina. “Otto giorni di ricovero e poi il trasferimento in rianimazione dove è morta dopo due giorni”, conclude il figlio. “Ora voglio giustizia”