PROCESSO PER MORTE ANZINI, L’ARMA NON POTRA’ COSTITUIRSI PARTE CIVILE

L’Arma dei Carabinieri non potrà costituirsi parte civile nel processo per la tragica morte dell’appuntato sulmonese, Emanuele Anzini, travolto e ucciso nella notte tra il 16 e 17 giugno scorso, ad un posto di blocco, a Terno d’Isola (Bergamo) da un’Audi A3 condotta dal trentacinquenne Matteo Colombi, in stato di ubriachezza. L’udienza con rito abbreviato, davanti al giudice Massimiliano Magliacciani, è stata fissata per il prossimo 14 febbraio. L’avvocatura dello Stato di Brescia, competente per territorio, ha respinto la richiesta dell’Arma. I Carabinieri avrebbero voluto vedere riconosciuto il valore di un servitore dello Stato che perde la vita, nell’adempimento del suo dovere. L’Arma aveva formalmente chiesto di poter ottenere un risarcimento tramite la formula della costituzione di parte civile: un atto tanto simbolico quanto concreto, voluto dal Comando provinciale dei carabinieri. L’Arma ha accolto con amarezza la risposta dell’Avvocatura dello Stato.