IL COMUNE DI NO AL NUOVO MEGAMALL

Il Comune dice no al nuovo Megamall  che dovrebbe sorgere nell’area industriale, nei pressi dell’Hotel Meeting, nello stesso capannone che ha ospitato fino a un paio d’anni fa il megastore Punto Brico. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di CLAUDIO LATTANZIO. Il secco no alla richiesta è arrivato proprio quando era attesa l’inaugurazione della nuova attività con il capannone già ritinteggiato con i nuovi colori e la nuova scritta. Per gli uffici comunali sarebbe trascorso troppo tempo tra chiusura dell’ultima attività e l’inizio della nuova e siccome il  Megamall si trova nell’area industriale dove vige una particolare normativa, la deroga per autorizzare una nuova attività commerciale con vendita al dettaglio  di merce non alimentare, sarebbe ormai scaduta. Deluso l’imprenditore che, nei giorni scorsi,  ha presentato al Comune una diffida in cui chiede l’immediato rilascio dell’autorizzazione di esercizio per il commercio. In caso contrario provvederà ad adire le vie legali, chiedendo il risarcimento  dei danni economici subiti che sfiorano il milione di euro. “Abbiamo avuto una amara esperienza”, afferma Giovanni Sestini, proprietario dell’immobile e titolare dell’iniziativa, “l’Ufficio Tecnico del Comune ha lavorato con il preciso scopo di ricercare percorsi finalizzati alla bocciatura di una autorizzazione al commercio appellandosi ad una norma del PRT non adottabile in questo specifico caso. Sottolineo che nell’immobile in oggetto si è esercitato commercio al dettaglio negli ultimi 20 anni con 2 distinte autorizzazioni rilasciate dal comune stesso. Oggi, uffici che dovrebbero operare per il miglioramento dei territori anche in una ottica di salvaguardia del livello occupazionale,  burocratizzano ulteriormente i percorsi amministrativi dando un contributo certo alla desertificazione delle aree. Faremo ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale a tutela dell’iniziativa che riteniamo abbia tutte le carte in regola per andare avanti”. La struttura che nelle intenzioni dei proponenti dovrebbe accogliere un esercizio di media struttura per la vendita al dettaglio nel settore merceologico non alimentare, prevede una decina di posti di lavoro che in un momento di crisi come quello che sta vivendo il territorio, sarebbe come manna che cade dal cielo. “Non riusciamo a capire come il Comune abbia scelto di non concedere l’autorizzazione pur in presenza dell’intera documentazione richiesta che abbiamo provveduto a depositare all’Ufficio Tecnico”, prosegue Sestini, “tra l’altro, confidando sul ragionevole accoglimento  della domanda, abbiamo provveduto ad acquistare merce per oltre 800 mila euro facendo un notevole investimento di risorse economiche. Danni che sul Comune ci dovrà risarcire qualora dovesse insistere nel volerci continuare a negare un’autorizzazione assolutamente legittima”.