OSPEDALE DI SULMONA, 14 MESI PER UNA COLONSCOPIA
Quattordici mesi per effettuare una colonscopia. Torna il problema delle lunghe liste d’attesa all’ospedale di Sulmona. L’ultimo caso è di qualche giorno fa e ha riguardato un sulmonese che dopo aver confidato al medico di famiglia di aver avvertito dei fastidi all’intestino si è recato in ospedale con l’impegnativa per sostenere una colonscopia con endoscopio flessibile ma dal Cup gli hanno risposto che la prima data utile é per il 30 aprile 2021. Alle veementi proteste dell’uomo dal cup hanno risposto che non potevano farci niente e che se voleva , poteva rivolgersi alle strutture private della zona. “La solita storia”, protesta l’uomo, “se tiri fuori i soldi e paghi le prenotazioni, magicamente si liberano i posti e da un anno e 2 mesi si può sostenere l’esame in pochi giorni. E a rimetterci sono sempre anziani e meno abbienti e tutti quelli che non hanno la possibilità di ricorrere alla sanità privata o di spostarsi da un ospedale all’altro“. Altro caso si è verificato a metà gennaio con un’anziana che non ha potuto usare l’ecodoppler. Tutte le agende erano piene non solo a Sulmona ma anche negli altri ospedali della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, almeno per un esame da sostenere in pochi giorni. Nell’ultimo periodo si sono riscontrati problemi anche per altre prestazioni sanitarie come le visite endocrinologiche e per le visite reumatologiche con il blocco delle prenotazioni fino a settembre 2020. “Una situazione che va risolta immediatamente”, afferma la responsabile del tribunale del malato. Catia Puglielli. “Un ospedale efficiente è considerato tale quando l’accesso alle cure è uguale per tutti gli utenti. Fra carenze di personale e lunghe liste d’attesa sono le persone più deboli, come al solito, a pagarne le conseguenze e a dover fare i conti con un sistema sanitario che evidenzia le solite criticità”. Con una delibera di maggio 2019, la giunta regionale ha assegnato alle Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila un budget aggiuntivo di 2 milioni di euro per il 2019, da destinare all’abbattimento delle liste d’attesa per quelle prestazioni diagnostiche e sanitarie in cui si registrano maggiori criticità. L’azienda aveva attivato la possibilità di prenotare (attraverso il Cup) ogni settimana circa 480 ecocolordoppler in più e 80 test da sforzo Ecg. Per le visite pneumologiche sono state aggiunte 12 ore di prestazioni aggiuntive, per gli Ecg holter sono stati assunti 4 cardiologi. Ma resta il fatto che i disagi restano e la soluzione del problema resta ancora una chimera”.