DI MASCI: “GIUNTA DEL SINDACO? NOI DICIAMO NO” (video)
Il sindaco Annamaria Casini, a conclusione delle consultazioni in corso, presenterà una “giunta del sindaco”, come soluzione in extremis per salvare mandato e consiliatura. Ma la prima bocciatura all’ipotesi arriva dal gruppo degli ex Pd, Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo e Claudia Fauci, che ne hanno fatto cenno questa mattina a conclusione di una loro conferenza stampa. “Non siamo d’accordo su questa ipotesi – ha tagliato corto Di Masci – se il sindaco procede in questa maniera noi diremo no”. Ma il discorso sarebbe già diverso se invece Casini aprisse una trattativa con interlocutori che potrebbero diventare alleati. “Dovrebbe essere una trattativa seria – ha aggiunto l’ex sindaco – per quanto mi riguarda però sono favorevole a nuove elezioni, perché questo consiglio comunale non rispecchia più la volontà e alle aspettative della collettività, essendovi stati in questi tre anni di consiliatura diversi cambiamenti nella geografia politica dell’assemblea civica”. Rispetto a posizioni più possibiliste, come quella non taciuta dallo stesso Di Rienzo, Di Masci ha precisato che una giunta politica è fatto diverso dalla giunta del sindaco. Se Casini intende ricomporre una giunta con un accordo politico bisognerebbe allora sedersi intorno ad un tavolo e condividere obiettivi programmatici per l’ultimo anno di consiliatura e condividere anche le nomine degli assessori che faranno parte della giunta. L’ipotesi della giunta del sindaco non prevede tutto questo ma impone solo decisioni rimesse esclusivamente al sindaco, programmi e nomine, che poi si presenterà al Consiglio comunale e se avrà il favore della maggioranza del consesso potrà governare. Altrimenti, fallito anche questo tentativo estremo, la città tornerà alle urne. Intanto prima della parte strettamente politica, Di Masci ha ricordato di aver presentato querela contro il segretario provinciale del Pd, Francesco Piacente ed i componenti della commissione regionale di garanzia del partito, per aver la notizia diffusa sulla loro espulsione dal partito e come già sottolineato Di Masci ha ricordato che sia lui che Di Rienzo, Fabio Ranalli e Claudia Fauci non hanno rinnovato l’adesione al Pd già dal 2018 e quindi non potevano essere espulsi. Inoltre a loro non è stato notificato alcun provvedimento di espulsione così come sarebbe stato violato lo statuto del partito che prevede in casi di provvedimenti disciplinari il diritto degli iscritti di essere ascoltati, per chiarire la loro posizione e difendersi da qualsiasi accusa a loro carico. Come pure gli ex Pd hanno criticato aspramente la condotta degli attuali dirigenti che userebbero toni anche volgari nei loro comunicati e attacchi di tipo personale, che non si addicono alla politica. “Non posso condividere chi accusa il sindaco di essere signora capitata per caso a fare il sindaco, perché rappresenta un’istituzione ed è stata eletta dai cittadini, anche da coloro che oggi la fanno bersaglio di continui attacchi e ne furono sostenitori con una propria lista nelle elezioni del 2016 – ha precisato Di Rienzo – come non accetto menzogne sulla mia e altrui persona, che mettano in discussione una condotta personale, come la mia, sempre ispirata alla massima correttezza e a nessuno consento affermazioni diffamatorie nei miei riguardi, perché la politica, quella con la p maiuscola non si fa con gli insulti né con le offese gratuite ma si fa in ben altro modo che nessuno a me deve stare ad insegnare”.