CRISI, DIECI CONSIGLIERI PRONTI A LICENZIARE IL SINDACO CASINI

Mentre il sindaco continua nel dubbio amletico se arrivare o meno alla decisione di rassegnare le dimissioni, buona parte dei consiglieri comunali, di maggioranza e d’opposizione, sembrano intenzionati a rompere gli indugi e a mettere fine allo stallo provocato martedì scorso dalle dimissioni dei quattro assessori, che sembra portare ormai il governo della città in un vicolo cieco. “Perdere ancora tempo significherebbe condannare la città a un lungo commissariamento” ripetono da giorni esponenti di maggioranza come di opposizione. “Se non sarà il sindaco a decidere le dimissioni lo faremo noi, restituendo come è giusto che sia la parola agli elettori, dando alla città un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale in grado di amministrare per i prossimi cinque anni e affrontare in modo concreto e compiuto i problemi da risolvere, così che la stasi amministrativa non li aggravi”. Facendo un conto sommario dei consiglieri comunali che hanno già annunciato di essere disposti a rassegnare le dimissioni contestuali per licenziare il sindaco Annamaria Casini, si sarebbe già superato abbondantemente il fatidico numero 9 che rappresenta la metà più uno dei componenti dell’assise civica. Ad oggi sono pronti alla firma cinque consiglieri di maggioranza, su sei, ai quali si aggiungono cinque d’opposizione. Dei consiglieri che attualmente sostengono il sindaco hanno messo a disposizione la propria firma Andrea Ramunno, Deborah D’Amico, Franco Di Rocco, Angelo Amori e Antonella D’Antino Settevendemie. Non ne vuole sapere di dimettersi il solo Luigi Santilli ma solo perché sarebbe la terza volta consecutiva che con la sua firma Santilli sancirebbe la fine anticipata della consiliatura. Santilli infatti fu uno dei nove firmatari che decretarono sia la fine anticipata di Fabio Federico che quella del sindaco Peppino Ranalli. Dei consiglieri che siedono sui banchi della minoranza sono pronti a porre fine all’agonizzante consiliatura i tre ex componenti del Partito Democratico Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo e Claudia Fauci, più l’ex candidata sindaco di Forza Italia, partito da tempo abbandonato, Elisabetta Bianchi. C’è poi il caso della “fresca” rappresentante della Lega Roberta Salvati che al sindaco avrebbe assicurato che non si allineerà ai firmatari ma che dal coordinatore territoriale del suo partito, Fabio Federico, ha ricevuto l’ordine tassativo di contribuire con tutti gli altri a mandare a casa il primo cittadino per andare ad elezioni già in primavera.