“NO ALLA CITTADINANZA ONORARIA DI PACENTRO PER POMPEO”, APPELLO DI PIZZOLA AL SINDACO
No alla cittadinanza onoraria di Pacentro per il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. A chiedere al sindaco del paese, Guido Angelilli, il ritiro della richiesta per conferire il riconoscimento al segretario di Stato, originario di Pacentro, è l’associazione “Un solo pianeta” guidata dal leader ambientalista e da sempre pacifista Mario Pizzola. Nell’ottobre scorso Pompeo, impegnato in una visita alle principali capitali europee, venne a conoscere, in visita privata, il paese di Pacentro, dal quale i nonni paterni partirono per cercare fortuna negli Stati Uniti. L’appello dell’associazione trae spunto dal recente recente raid ordinato da Trump contro il generale iraniano Soleimani e le sue dure accuse nei confronti dei paesi europei. “Ci chiediamo cosa ci sia da “onorare” nel comportamento di Mike Pompeo, totalmente appiattito sulle posizioni oltranziste di Trump e dei falchi del Pentagono. Egli si dichiara “deluso” della posizione assunta dai Paesi europei dopo l’uccisione, per ordine di Trump, del generale Soleimani – afferma l’associazione – per Pompeo le reazioni degli europei non sono state “utili” come lui si aspettava. Si attendeva forse che gli alleati gettassero altra dinamite nella polveriera del Medio Oriente, come ha detto l’ex vice presidente Joe Biden, riferendosi a Trump? Il New Jork Times ha scritto che la decisione di Trump, presa senza consultare né il Parlamento degli Stati Uniti né gli alleati europei, tra cui l’Italia, “è la mossa più rischiosa compiuta dall’America in Medio Oriente dopo l’invasione dell’Iraq nel 2003”. “Trump, spalleggiato da Pompeo, si comporta come un giocatore d’azzardo. Ma la posta in gioco è quella di un conflitto di vaste proporzioni nel quale potrebbe essere trascinato anche il nostro Paese – conclude l’associazione di Pizzola – il ruolo di Mike Pompeo in questa vicenda non ha nulla di encomiabile. Al contrario, esso rappresenta una macchia indelebile per un Paese come l’Italia che, nella sua Costituzione, “ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.