OMICIDIO DI PESCARA, SPINELLI SI DIFENDE: CERVONI ERA A TERRA E L’HO SOCCORSO
Ha respinto ogni accusa Guerino Spinelli, il 29enne, finito in carcere, tre giorni fa, perché presunto omicida del 35enne di Penne, Marco Cervoni, ucciso il primo gennaio a Pescara, nel quartiere Rancitelli, nel complesso noto come “Ferro di cavallo”, considerato la centrale dello spaccio abruzzese. Assistito dall’avvocato Melania Navelli, il rom accusato del delitto, è comparso davanti al gip Elio Bongrazio per la convalida, dando la sua versione dei fatti. Spinelli si è difeso sostenendo di essere intervenuto per soccorrere il 35enne, quando era già a terra, in una pozza di sangue, sul pianerottolo dell’edificio nel quale abitava. “Stavo scendendo dal quinto piano – ha raccontato Spinelli – e al secondo ho visto Cervoni riverso a terra e dei condomini agitati che gli stavano buttando acqua addosso. Ho aiutato queste persone a cercare di rianimare Cervoni e poi ho detto di chiamare l’ambulanza. Quando è arrivato il 118 sono sceso sotto con Cervoni e i soccorritori”. L’avvocato Navelli ha chiesto al gip la sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari.