AUTOPSIA PER IL 35ENNE UCCISO A PESCARA

Verrà conferito domani, dal sostituto procuratore Paolo Pompa, l’incarico per l’autopsia sul corpo di Marco Cervoni, il 35enne ucciso ieri nel quartiere Rancitelli di Pescara. L’esame sarà eseguito probabilmente nel pomeriggio dal medico legale Giuseppe Sciarra, che si è già occupato dell’ispezione cadaverica. Dai primi accertamenti, analizzando le lesioni che segnano il cadavere, l’uomo sarebbe stato colpito più volte in testa, non solo a mani nude ma anche utilizzando un oggetto contundente e probabilmente acuminato. Nell’abitazione teatro dell’aggressione sono stati trovati degli oggetti sporchi di sangue, tra cui una stampella in ferro e un bastone di legno. Cervoni, poco dopo le 10 di ieri mattina, era stato trovato in una pozza di sangue. Vivo ma in condizioni assai gravi. Trasportato in ospedale, i medici del pronto soccorso hanno fatto il possibile per salvargli la vita.  L’omicidio è avvenuto in un appartamento del ‘ferro di cavallo’ – complesso nel quartiere Rancitelli. Il 35enne era originario di Penne ma da tempo viveva a Pescara. Gli era stato notificato anche un foglio di via obbligatorio dal territorio comunale, violato in più occasioni e lavorava con qualche piccolo incarico, per guadagnare qualcosa. Spinelli, rom presunto autore dell’aggressione omicida, vive nello stesso complesso residenziale. Il 29enne è stato scovato dagli agenti della Mobile, che hanno ispezionato, con il supporto dei Vigili del fuoco, tutte le abitazioni a sua disposizione. Alla fine è stato trovato in un appartamento al momento disabitato. Era a letto e si nascondeva sotto al piumone. Indossava i vestiti della mattina, macchiati di sangue. Decisive per ricostruire i fatti sono state le testimonianze di alcuni residenti, che, dopo le prime resistenze perchè timorosi di parlare, hanno riferito agli investigatori ciò che avevano visto o sentito, fornendo informazioni indispensabili per inchiodare Spinelli, ora rinchiuso in carcere.