CITTADINANZE FACILI, IL SINDACO GENTILE SI DIFENDE DALLE ACCUSE
Respinge accuse e sospetti il sindaco di Castel del Giudice, comune della provincia di Isernia, indagato insieme ad altre sedici persone, tra cui due ex amministratori del Comune di Pratola Peligna, in un’inchiesta su presunta concessione di “cittadinanze facili”a beneficio di oriundi del Brasile. “Ho piena fiducia nell’operato della magistratura e soprattutto non ho nulla da nascondere” afferma Lino Gentile. “Non ho mai preso parte ad alcun accordo corruttivo, né tantomeno ho mai commesso atti contrari ai miei doveri d’ufficio in cambio di alcuna utilità personale -prosegue il sindaco – Sono sicuro che dimostrerò pienamente la mia estraneità ai fatti e la totale correttezza del mio operato. D’altronde, la trasparenza e l’efficienza dell’azione amministrativa hanno sempre caratterizzato il mio impegno istituzionale. Con grande serenità continuerò a lavorare nell’esclusivo interesse della mia comunità”. Il sindaco ha annunciato inoltre che nelle prossime ore i suoi legali di fiducia, gli avvocati Danilo Leva e Vincenzo Margiotta, accederanno agli atti di indagine e valuteranno tutti i passi da compiere per chiarire da subito la sua posizione. Secondo le ipotesi di reato formulate dai magistrati inquirenti, gli indagati in accordo tra loro, avrebbero messo su una organizzazione con la quale i richiedenti provenienti dal Brasile offrivano denaro e altre utilità agli amministratori pubblici al fine di far compiere loro atti contrari ai doveri d’ufficio e, nel caso specifico, rilasciare la cittadinanza per diritto di sangue (iure sanguinis), pur in mancanza della documentazione prevista dalla legge. Ogni straniero avrebbe versato una quota di 300 euro e fatto regali anche costosi agli amministratori pubblici come cesti natalizi e casse di vino, mentre gli intermediari ottenevano circa tremila euro. Ulteriori indagini si stanno concentrando anche su altri centri della Valle Peligna, per accertare eventuali irregolarità.