PROCESSO PER DROGA AI FRANZESE CHIUSO CON SENTENZA DI ASSOLUZIONE

Erano imputati per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Il Tribunale di Sulmona, questa mattina, ha pronunciato sentenza di assoluzione per i fratelli Massimo e Salvatore Franzese e per Maria Tresca, la moglie di Massimo. Una vicenda emblematica della lentezza della macchina giudiziaria, con un’udienza preliminare attesa per dieci anni, dal 2006 al 2016. Infatti nel 2006 Castelvecchio Subequo e la valle subequana diventano centro di un blitz dell’arma dei carabinieri, finalizzato a scovare una presunta organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga e a traffici che avrebbero interessato Campania e Abruzzo. L’operazione portò al recupero di quantitativi consistenti di stupefacenti e alla denuncia di trentuno persone, a piede libero e all’arresto di altre nove. L’inchiesta è stata  ripresa dal procuratore della Repubblica, Giuseppe Bellelli, e in otto sono comparsi davanti al giudice per le udienze preliminari, tutti prosciolti ed un solo patteggiamento e in tre davanti al giudice monocratico, i fratelli Franzese e la moglie di uno dei due, accusati di detenzione di un chilogrammo di cocaina a fini di spaccio. Il processo questa mattina si è chiuso con sentenza di assoluzione per insufficienza delle risultanze probatorie mentre per l’altra ipotesi di spaccio riguardante solo Salvatore Franzese è intervenuta la prescrizione.