FAVORIVANO LA CONCESSIONE DELLA CITTADINANZA A BRASILIANI, SOTTO INCHIESTA TRE PRATOLANI

Avrebbero favorito l’immigrazione clandestina a un numero imprecisato di extracomunitari provenienti dal Brasile che arrivati in Italia come turisti, dopo pochi mesi tornavano a casa come cittadini italiani. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di CLAUDIO LATTANZIO. Diciassette sono le persone indagate tra cui il sindaco di Castel del Giudice, Lino Nicola Gentile, un funzionario dello stesso Comune e tre persone residenti a Pratola Peligna, T.M.P., D.P. e C.C. due delle quali ex amministratori comunali della giunta guidata dal sindaco Antonio De Crescentiis. Le accuse a vario titolo vanno da corruzione in atti d’ufficio e falso ideologico con le circostanze aggravanti. Secondo la procura di Isernia titolare dell’indagine che è un filone di un’altra più ampia portata avanti dalla Procura di Firenze, tutti gli indagati in accordo tra loro, avrebbero commesso reati, i richiedenti provenienti dal Brasile ottenevano cittadinanza tramite offerte di denaro e altre utilità agli amministratori pubblici al fine di far compiere atti contrari ai doveri d’ufficio e nel caso specifico, rilasciare la cittadinanza per diritto di sangue (iure sanguinis), ai cittadini di origine brasiliana in mancanza della documentazione prevista dalla legge. Ogni cittadino straniero avrebbe versato una quota di 300 euro e regalie varie agli amministratori pubblici, quali cesti natalizi e casse di vino, mentre gli intermediari guadagnavano circa tremila euro.  Due dei tre indagati pratolani, padre T.M.P e figlia D.P., quest’ultima ex assessore comunale, sarebbero invece proprietari dell’albergo di Castel del Giudice dove venivano ospitati i richiedenti cittadinanza e secondo le accuse il padre dell’assessore avrebbe rilasciato una dichiarazione di ospitalità nella sua casa di Pratola mentre i cittadini brasiliani erano invece ospiti a Castel del Giudice. Un’inchiesta che ora rischia di allargarsi anche ad altri Comuni della Valle Peligna che avrebbero rilasciato numerose certificazioni di cittadinanza a brasiliani e brasiliane che sostenevano di avere nonni e bisnonni di origine italiana residenti in quel Comune o in altri Comuni italiani. Il riconoscimento Jure Sanguinis della cittadinanza italiana per coloro che risiedono stabilmente in Comuni italiani, avviene quando si dimostra di avere  avi cittadini italiani che sono espatriati senza mai rinunciare alla cittadinanza italiana. Con questa modalità negli ultimi anni i decine di paesi e città della Penisola, sarebbero diventati cittadini italiani centinaia  di cittadini brasiliani. Una delle città dove questo fenomeno ha fatto segnare numeri da record è Rignano sull’Arno, diventata famosa per aver dato i natali a Matteo Renzi e definita dalla procura di Firenze, quasi una succursale di Rio de Janeiro o San Paolo con almeno una quarantina di brasiliani che sono riusciti a ottenere la residenza in quel Comune.