USURA, SOTTO PROCESSO I VERTICI DI UNA BANCA

Una famiglia di Pescasseroli sarebbe stata vittima di tassi usurai al punto di finire sul lastrico, senza casa e senza l’albergo che gestiva proprio a seguito degli interessi pagati alla banca. Ieri mattina è iniziato il processo che vede sette dipendenti di un istituto di credito  accusati di usura. Tutto è iniziato nel 2001, quando la famiglia Vitale proprietaria dell’albergo la Conca d’oro di Pescasseroli ha contratto un mutuo con la locale filiale della Bcc di Roma per sostenere delle spese relative alla gestione dell’attività E alla ristrutturazione dell’immobile. Nel corso degli anni, a causa di gravi problemi economici, la famiglia Vitale non è riuscita  a onorare il debito con la banca che attraverso i suoi funzionari si dimostra inflessibile avviando la procedura esecutiva per la vendita all’asta dell’albergo in quanto la struttura era stata posta a garanzia del mutuo. Stando al racconto dei Vitale, il bene era stato svenduto all’incanto per 297 mila euro, (pari al credito vantato dalla BCC), a fronte di un valore dell’albergo di 1 milione di euro. Il ricorso in. Tribunale non ha fermato la procedura esecutiva e il 10 febbraio 2017, i due anziani coniugi proprietari della struttura alberghiera, sono stati cacciati dall’ albergo che fungeva anche da abitazione per la famiglia con l’ausilio delle forze dell’ordine. Nel frattempo, però, è andata avanti l’azione giudiziaria dei coniugi Vitale e della figlia, nei confronti della banca, accusata di aver applicato tassi usurai. Ieri la prima udienza del processo con il collegio del Tribunale, presieduto dal giudice Giorgio Di Benedetto, che ha fissato per il prossimo 24 marzo l’esame dei testimoni mentre il 28 aprile sarà la volta della discussione e della sentenza.