LA FIGLIA DEL CARABINIERE ANZINI, APPELLO AI GIOVANI ED IL RICORDO DI PAPA’ EMANUELE
Un appello ai giovani e a tutti coloro che sono alla guida di un’auto, in ogni circostanza, perchè siano attenti alla propria vita e a quella degli altri, soprattutto evitando bevande alcoliche o sostanze stupefacenti. Perché siano risparmiate tragedie. L’appello viene lanciato da Sara Anzini, figlia dell’appuntato dei carabinieri, Emanuele, sulmonese in servizio in Lombardia che ha perso la vita, in una nottata tragica, il 16 giugno scorso, a Terno d’Isola, nel Bergamasco, travolto da un’auto, ad un posto di blocco. Venerdì scorso, all’Aquila, Sara con la zia Katia, sorella del papà, ha ricevuto un riconoscimento dall’associazione nazionale Vittime del Dovere. Una cerimonia piena di commozione. Intervistata da ReteAbruzzo Sara Anzini, con serenità e genuinità, parla anzitutto del dolore che vive da quel maledetto giorno del giugno scorso. Come affronti e vivi questo dramma? “Un dolore così forte non si supera e in questi mesi ho dovuto imparare, purtroppo, a vivere senza di lui. Anche quando non lo dico sento sempre viva la sua mancanza, anche quando mi sento forte e cerco di essere serena”. In questi giorni sui social hai scritto che nessuno può capire il tuo dolore, cosa vuoi dire? “Papà mi manca come l’ossigeno, non me ne faccio una ragione della sua tragica fine e porto sempre dentro di me il suo ricordo, in ogni cosa, in ogni momento della giornata, nella mia vita”. Guardando al futuro senti la forza di andare avanti o ti senti abbattuta, rassegnata? “Mi dà forza il ricordo di papà, soprattutto c’è sempre in me l’immagine dei suoi occhi, del suo sorriso, del suo profumo. Passeranno mesi e anni ma l’amore per papà durerà per sempre e nessuno potrà mai cancellare in me questi sentimenti“. Questi giorni il sacrificio di tuo padre è stato ricordato in diverse occasioni, prima nella cerimonia al monumento ai caduti, il 4 novembre e poi nell’omaggio alle vittime del dovere. Sono momenti che lasciano un segno dentro o sono solo occasioni che passano senza lasciare traccia? “Sicuramente sono momenti che lasciano un segno forte”. Hai detto più volte che anche tu vuoi indossare la divisa da carabiniere. “Assolutamente si, è un sogno che coltivo da bambina”. Quale insegnamento lascia questo dramma? “Quello che chi è alla guida di un’auto deve avere massimo senso di responsabilità, soprattutto penso ai miei coetanei. Altrimenti, come è accaduto a mio padre, si fanno pagare e si pagano prezzi altissimi, come quello della vita”.