S.RAFFAELE, CONTRO LICENZIAMENTI STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE

Stato di agitazione del personale della Casa di Cura San Raffaele contro il licenziamento annunciato per undici dipendenti. Lo hanno deciso lavoratori e sindacati Cgil, Cisl e Uil, in un’assemblea svolta ieri per ribadire la netta contrarietà ai licenziamenti. Domani intanto a palazzo S.Franscesco il sindaco Annamaria Casini ha convocato un summit con l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, l’assessore regionale al Lavoro, Piero Fioretti, i sindacati e i rappresentanti istituzionali del territorio, allo scopo di cercare una soluzione che scongiuri i licenziamenti, che penalizzerebbero la stessa Casa di Cura, la sanità sul territorio ed un’eccellenza quale quella della riabilitazione spinale.”Le motivazioni addotte dalla Casa di Cura San Raffaele sarebbero da ricondurre ad un mancato adeguamento del budget, da parte della Regione Abruzzo per l’annualità 2019, rispetto alle prestazioni erogate in regime di accreditamento dall’Unità Spinale. “E’ bene precisare che la riabilitazione spinale è una eccellenza sanitaria, unica in Abruzzo, che la San Raffaele assicura in regime di accreditamento con il servizio sanitario pubblico con 25 posti letto che vengono occupati anche da pazienti che vengono a curarsi da fuori regione, generando introiti finanziari per la Regione Abruzzo – spiegano i sindacati – la soluzione della vertenza ha carattere prettamente politico, in quanto è solo la Regione, con il presidente Marsilio e l’assessore alla Sanità Verì, che può derogare ai tetti di spesa per le prestazioni di alta complessità deliberando l’adeguamento del budget a totale copertura della attività di Unità Spinale della Casa di Cura di Sulmona”. “E’ inaccettabile qualsivoglia strumentalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori della struttura sanitaria e per questo motivo diciamo con forza “no” ai licenziamenti del personale. E’ necessario ritirare immediatamente la procedura per avviare da subito un confronto con la Regione Abruzzo e con la proprietà del San Raffaele per garantire un futuro certo a chi da anni offre con il massimo impegno ed abnegazione un servizio sanitario di qualità” concludono Cgil, Cisl e Uil.