RADIOCOLLARE CON GPS SEGUIRA’ I PASSI DELL’ORSA BARBARA VERSO IL LETARGO
“Con il radiocollare l’orsa Barbara potrà aiutarci ad acquisire informazioni importanti anche sul processo di espansione della popolazione all’interno della sua area potenziale e dove, in definitiva, si gioca la partita della conservazione di questa specie”. E’ quanto afferma il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a conclusione dell’operazione di cattura dell’orsa Barbara, radiocollarata e quindi rimessa in libertà. “La cattura di Barbara è il frutto di una buona sinergia tra alcuni dei principali enti preposti alla tutela e alla conservazione dell’orso marsicano su vasta scala – spiega il Pnalm – è solo uno dei risultati dell’intensa collaborazione tecnico-istituzionale che i tre enti hanno messo in campo con la rete di monitoraggio dell’orso bruno in Abruzzo e Molise, la diffusione di sistemi di prevenzione dei danni, i gruppi d’intervento e il coordinamento delle ricerche scientifiche». L’orsa Barbara era stata presa già una prima volta a Villetta Barrea nel Parco d’Abruzzo. Il plantigrado, di cinque anni, è stato individuato nella riserva naturale regionale del Monte Genzana Alto Gizio, nei boschi sopra Pettorano sul Gizio. Caso eccezionale di esemplare che si sposta in tre diverse aree protette. L’orso marsicano infatti è alla ricerca di cibo, ponendo attenzione soprattutto ai frutteti e agli allevamenti della zona, per alimentarsi, così da accumulare grasso prima di andare in letargo. La cattura è stata compiuta in un’operazione portata a termine dal personale del Pnalm, della Riserva Monte Genzana e del Parco nazionale della Majella. L’orsa pesa 120 chili, si muove in un’area assai ampia, tra le riserve e i parchi del Centro Abruzzo e prima di essere rimessa in libertà è stata dotata di un radiocollare Gps per tenere sotto osservazione tutti i suoi movimenti nei prossimi mesi. In questo modo sarà possibile accertarne le abitudini e anche le difficoltà che affronterà prima del prossimo letargo. Le ricerche per arrivare alla cattura sono state assai impegnative, concentrandosi soprattutto nella zona di Pettorano, dove, come si sa, l’orso bruno marsicano è ormai di casa, con le sue incursioni, che hanno anche suscitato dure reazioni tra agricoltori e allevatori, ormai in rotta di collisione con amministratori comunali e ambientalisti.