AL VIA LA CAMPAGNA OLEARIA, MENO OLIVE MA OLIO DI GRANDE QUALITÀ

È partita sabato la campagna olearia 2019 con gli agricoltori della Valle PELIGNA parzialmente soddisfatti. Il raccolto molto più contenuto rispetto allo scorso anno, si parla di un calo che si aggira sul 30% per quanto riguarda la quantità di olive presenti sugli alberi, viene bilanciato dall’ottima qualità del prodotto, sicuramente superiore a quello uscito dai frantoi Peligni negli ultimi anni. Il che significa che l’olio che finirà sulle nostre tavole, sarà molto più buono ma costerà qualcosa in più rispetto al passato. Lo riporta oggi il quotidiano il Centro in un articolo a firma di CLAUDIO LATTANZIO. Il prezzo a litro dovrebbe aggirarsi tra i 9 euro e i 13 euro a seconda della lavorazione e del quantitativo utilizzato per la produzione. Sono sette i frantoi presenti in Valle PELIGNA e tutti in grado di produrre olio di alta qualità sia per quanto riguarda i macchinari utilizzati, di ultima generazione, sia per quello che è  il procedimento di produzione  in linea con le tecniche come la spremitura a freddo, che consente di mettere in bottiglia un olio di qualità superiore senza alterarne le caratteristiche organolettiche. Uno dei primi ad avviare la campagna olearia è stato Marcello Della Valle, un giovane di Prezza  che da qualche anno ha deciso di dedicarsi alla produzione di olio di alta qualità, ottenendo riconoscimenti in tutta Italia e nella manifestazione del settore oleario più importante al mondo:  il Sol d’oro di Verona.  “Quest’anno è stata un’annata difficile dovuta alle forze escursioni termiche che ci sono state: tanto caldo in estate e molto freddo in primavera che ha alterato la fioritura  non consentendo una giusta maturazione delle olive”, afferma Marcello Della Valle. “Abbiamo  raccolto le prime olive e per fortuna abbiamo constatato che sono di ottima qualità, anzi di eccellente qualità, il che vuol dire che la quantità non è in linea con le annate scorse ma il prodotto è ottimo. Quest’anno, per fortuna le olive, sono immuni dalla mosca olearia e da altri parassiti e insetti. E l’olio che è venuto fuori è un multiprofumi, ha un buon sentore in cui spicca il pomodoro e un flower molto ricco”. A Della Valle fa eco Antonio di Cristoforo, produttore sulmonese che ha uliveti a Pettorano sul Gizio. “Cercheremo di rispettare gli standard dei prezzi di vendita degli ultimi anni, anche se questo vuol dire per noi una consistente perdita di guadagno. Il problema vero è che i quantitativi di olio sono sempre gli stessi perché l’industria olearia importa molte olive dall’estero e noi piccoli produttori siamo costretti ad adeguarci al mercato, a discapito del guadagno, nonostante la nostra produzione si di gran lunga superiore alla concorrenza come qualità”.