RAPPORTO RONCI, SULMONA IN CALO DI OLTRE MILLE ABITANTI

In quattro anni, dal 2014 al 2018, Sulmona perde oltre mille abitanti, per l’esattezza 1108, scendendo per la prima volta sotto la soglia dei 25mila abitanti. A rivelarlo è lo studio condotto dall’economista Aldo Ronci, che sicuramente apre un’ulteriore riflessione sulla crisi che vivono il capoluogo peligno e il comprensorio. “In compagnia” di Sulmona ci sono Ortona, che perde 889 abitanti, Lanciano (-778), Giulianova (-221), Martinsicuro (-21).  L’analisi sullo stato demografico della regione rivela però un altro dato, altrettanto preoccupante, quello della perdita di popolazione (-22.359) dell’Abruzzo, con una flessione doppia rispetto alla media nazionale della decrescita demografica. Il solo dato di segno positivo è invece quello riguardante l’area metropolitana Pescara-Chieti, con nove comuni che crescono complessivamente di 3610 abitanti: Montesilvano, Silvi, Città S.Angelo. Spoltore, Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Moscufo, Pianella, Cepagatti, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina, Francavilla al mare. L’area metropolitana Pescara-Chieti raccoglie il 27% della popolazione totale d’Abruzzo. Le flessioni più consistenti di popolazione riguardano poi le province dell’Aquila (-2,50) e Chieti (-2,07). Più lievi le flessioni per Pescara (-1,08) e Teramo (-0,98). Le ragioni di questi dati, secondo Ronci, vanno individuate in un problema di squilibri tra generazioni con conseguenze sociali e in un problema di sistema produttivo inadeguato. Negli stessi quattro anni infatti l’Abruzzo ha accusato un calo nelle attività produttive pari all’1,83%, anche questo dato doppio rispetto alla media nazionale, che è di 0,68%.  Il calo demografico è dato soprattutto quindi dalla forte flessione delle nascite.  Secondo l’economista sulmonese l’inversione di tendenza sulle nascite e risorse che possano stimolare la ripresa produttiva sono i fattori sui quali puntare per superare la crisi.